Vertice di distretto con la viceministra Castelli e la sottosegretaria Bini per affrontare la crisi dei costi dell’energia

Si è svolto sabato 20 novembre in Palazzo comunale l’incontro organizzato dal sindaco Matteo Biffoni e dall’assessore allo Sviluppo economico Benedetta Squittieri con la viceministro all’Economia e finanze Laura Castelli, la sottosegretaria ai rapporti con il Parlamento senatrice Caterina Bini, la Presidente della camera di commercio Dalila Mazzi e i rappresentanti delle categorie economiche tra cui CNA Toscana Centro che è intervenuta con il Presidente di Federmoda CNA Francesco Viti e il Direttore Cinzia Grassi. Al centro dell’incontro la necessità di evidenziare al Governo l’urgenza di interventi a sostegno del distretto a fronte dell’impennata dei costi del gas e dell’energia.

L’aumento repentino che da agosto a oggi ha portato l’incidenza della bolletta fino al 50-60%, proprio in una fase di ripresa del lavoro dopo un 2020 particolarmente difficile a causa della pandemia e del lockdown. “Oltre all’aumento delle materie prime quello che più preoccupa, in questa cruciale fase di ripresa, è l’aumento dei costi di gas ed energia, soprattutto perché hanno un peso particolarmente importante per il nostro distretto – hanno sottolineato il sindaco Biffoni e l’assessore Squittieri -. Ci siamo subito attivati per creare un contatto diretto tra tutte le associazioni di categoria e il Governo affinché si possa intervenire sotto il fronte sia normativo sia di sostegno in fase di redazione della legge di bilancio. Il Governo è già intervenuto per sostenere le famiglie, ma serve una risposta più efficace per le imprese energivore del distretto tessile pratese che rischiano una frenata a causa di una crisi dell’energia la cui durata non è al momento prevedibile. Un ringraziamento alla sottosegretaria Bini e alla Viceministra Castelli che si sono immediatamente attivate per recepire le istanze del nostro territorio”.

I rappresentanti delle categorie hanno evidenziato alla viceministro Castelli come l’aumento straordinario ed eccezionale dei costi penalizzi soprattutto alcune aziende, in particolare tintorie e rifinizioni, così come il prezzo dell’energia ha ricadute pesanti su tessiture e filature.

“La situazione del nostro distretto è preoccupante ed esige interventi rapidi – commenta Dalila Mazzi, Presidente della Camera di commercio di Pistoia-Prato -. Le aziende stanno cercando di far fronte agli incrementi dei costi dovuti ai rincari energetici, ma le possibilità di ovviare al problema sono necessariamente limitate: la questione di fondo, cioè le dinamiche alla base degli aumenti, sono del tutto fuori dalla portata delle imprese. E’ fondamentale che la presa d’atto di questa situazione da parte delle autorità europee e nazionali si traduca in interventi concreti. Ed è altrettanto importante che una forte consapevolezza di quanto sta accadendo vi sia anche da parte del sistema produttivo e del mercato della moda nella sua interezza.”

“E’ un dato positivo la presa in carico da parte della viceministro Castelli, oltre che della sottosegretaria Bini, dei gravi problemi provocati a Prato dai fortissimi aumenti di energia elettrica e gas metano – ha dichiarato Francesco Marini, Confindustria Toscana Nord -. Già il DL 130 aveva costituito un segnale generale di attenzione verso il mondo produttivo nel suo complesso; accogliamo con interesse l’orientamento manifestato dalle rappresentanti del Governo nell’incontro di oggi a considerare il caso-Prato come caratterizzato da specificità che richiedono provvedimenti ad hoc. È indubbio che vi sia una concentrazione degli aumenti su alcune fasi di lavorazione indispensabili all’intero sistema moda, fasi messe a durissima prova e che rischiano letteralmente di soccombere provocando danni incalcolabili. Ma un altro aspetto che rende Prato un caso a sé è il mancato riconoscimento, da parte dell’Unione Europea, della qualifica di impresa energivora per tintorie e rifinizioni: per queste imprese l’omissione corrisponde a mancate agevolazioni che ora sarebbero preziose come non mai. Occorre che l’Italia insista per sanare questa anomalia; nel frattempo, è auspicabile che per Prato vengano realizzate misure specifiche ed efficaci.”

“Il mondo dell’artigianato e delle piccole imprese della filiera tessile sta soffrendo in misura esponenziale gli aumenti degli ultimi mesi al punto tale di dover valutare sospensioni di attività, in una fase economica che invece stava facendo intravedere, seppure ancora timidi, segnali di ripresa del settore ha ribadito Francesco Viti (Cna Federmoda Toscana Centro)  –  Per di più l’architettura del ciclo produttivo tessile vede escluse le imprese artigiane sia dagli interventi “tampone” messi in campo con il DL 130, sia in modo strutturato dalle agevolazioni previste per gli energivori, di cui invece in buona parte sostengono i costi nelle bollette dove gli oneri di sistema pesano per il 35%. Le nostre imprese – aggiungono – hanno bisogno di un intervento strutturale che parametri l’agevolazione prevista per gli energivori all’incidenza dei costi sul fatturato aziendale, svincolandola dal consumo energetico annuo attualmente previsto. Il rischio è la chiusura di migliaia di imprese che generano posti di lavoro e valore aggiunto in uno dei distretti più importanti d’Europa”.

La Viceministro Laura Castelli e la sottosegretaria Caterina Bini hanno immediatamente risposto alle sollecitazioni arrivate da Prato, proponendo un iter dei lavori concreto e rapido. Due i filoni di intervento su cui lavorare: da un lato il nodo delle norme europee, dall’altro le norme e le leggi di bilancio dove dovrà essere previsto un intervento specifico che vada incontro alla particolare situazione delle imprese fortemente energivore del manifatturiero tessile pratese.

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