Trend positivo dei consumi per bellezza e cosmesi e per le imprese di acconciatura ed estetica

A livello nazionale il 2017 ha registrato negli istituti di bellezza una ripresa dei consumi  del +2% per un valore di 236 milioni di euro; il settore dell’acconciatura ha registrato anch’esso una crescita di due punti percentuali circa, con un valore che si aggira intorno a 580 milioni di euro. Questi i dati diffusi da Camera Italiana Acconciatura, di cui CNA Benessere e Sanità è socio fondatore sin dal 1998, insieme a Cosmetica Italia. La elaborazione del cento studi CNA poi indica, in particolare, una crescita di tutto il settore, con un ritorno del fatturato agli anni pre-crisi. Gli indicatori utilizzati per rilevare il consumo di cosmetici attraverso i diversi canali tradizionali di distribuzione, dimostrano una buon andamento dei canali professionali, come saloni di acconciatura e centri estetici.

Anche in Toscana, che è al quinto posto fra le regioni italiane in cui le imprese che si occupano della cura della persona sono più diffuse, il settore bellezza e benessere è in crescita con oltre 10.000 imprese fra parrucchieri, estetiste, centri benessere, manicure e pedicure, nelle quali  operano circa 30.000 addetti.

Commenta Massimiliano Peri, vicepresidente CNA Toscana Centro  e portavoce toscano degli acconciatori CNA: “A differenza di altri settori, il numero delle imprese della bellezza e del benessere aumenta. Questo comparto è quindi una componente importante dell’economia regionale, un settore che CNA da sempre tutela e per gli interessi del quale si batte. Un settore in cui gli operatori lavorano con qualità dinamismo e attenzione alla professionalità, assicurando il pieno rispetto di tutte le norme igienico-sanitarie, dalla sterilizzazione degli strumenti all’igiene degli addetti, all’utilizzo di cosmetici ed apparecchiature: una garanzia per il cliente”.
Ma non mancano i problemi, in particolare il dilagare dell’abusivismo: “E’ una criticità grave per le attività legate al settore: ognuna delle nostre  imprese ha come concorrente un acconciatore o un’estetista o una manicure o pedicure invisibile al fisco”.

 

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