Basta disparità di regolamenti e doppi pagamenti (rifiuti speciali sommati ai rifiuti normali). Sulla Tari le CNA di Area Vasta Prato-Firenze-Pistoia hanno chiesto ai sindaci un intervento urgente per uniformare l’applicazione del tributo sui rifiuti e garantire il rispetto del principio secondo cui le superfici artigianali e industriali non sono tassabili, perché producono rifiuti speciali che le imprese già pagano a parte per conferirli in smaltitori professionali. Cna lavora da anni sul questo problema che penalizza non poco le imprese e nel caso in cui l’Ato Toscana Centro non si decidesse a convocare entro fine settembre una consulta tecnica per lavorare su questi obiettivi e siglare un patto con le imprese, i tre presidenti delle Cna proporranno ai rispettivi iscritti l’autoriduzione degli avvisi di saldo della Tari relativi al 2015.
Su tutti i punti contestati, e relative soluzioni, le Cna hanno messo sul tavolo dei sindaco un documento e un appello con richieste precise, anche in previsione dell’affidamento del servizio ad un gestore unico.
Come evidenziato in conferenza stampa, sottolinea il Presidente di Cna Prato, Claudio Bettazzi, “parliamo di una battaglia che portiamo avanti da anni e che ora deve trovare una soluzione nel rispetto dei principi di uniformità, equità ed economicità. La trasformazione di una tassa in tariffa doveva comportare una gestione e un controllo importanti, rientrando all’interno di un servizio preciso. I Comuni non si sono preoccupati di fare quest’analisi – dice – ma dovranno farlo, perché il tema dei rifiuti è molto complesso e soggetto a cambiamenti. Ci sono imprese che pagano la Tari pur non usufruendo del servizio perché non conferiscono nulla nei normali rifiuti urbani ma sono tenuti, per legge, a smaltire quasi interamente utilizzando la filiera dei rifiuti speciali, con costi a volte esorbitanti. Pagano due volte insomma. E questo senza contare che, soprattutto a Prato, il problema dell’elusione e dell’evasione continua ed è un fenomeno che va fortemente combattuto e stroncato sul nascere, visto che permetterebbe ai Comuni di fare cassa, ma riducendo i costi per le imprese”.
“Insomma – conclude Bettazzi – questa è l’occasione per riorganizzare tutto il piano dei rifiuti. Siamo disposti ad aprire un tavolo di confronto, ma i Comuni devono necessariamente compiere passi in avanti”.
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