Modifiche in vista, al decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 111, concernente i prodotti alimentari destinati a d una alimentazione particolare. Le modifiche, prospettate nella Bozza-Balduzzi (Art. 12 Norme in materia di sicurezza alimentare) riguardano gli stabilimenti di prodotti alimentari che, per la loro particolare composizione o per il particolare processo di fabbricazione, si distinguono nettamente dagli alimenti di consumo corrente e rispondono a particolari obiettivi nutrizionali. Il riconoscimento, nelle intenzioni della bozza ministeriale, avviene previa verifica in loco del rispetto dei requisiti previsti dal pacchetto igiene e dalla legislazione alimentare vigente e della disponibilità di un laboratorio accreditato per il controllo dei prodotti. In mancanza il riconoscimento viene sospeso o revocato. Il Ministero della salute, anche avvalendosi della collaborazione di esperti dell’Istituto superiore di sanità, può effettuare, in ogni momento, verifiche ispettive sugli stabilimenti.
Saranno le Regioni e le Asl, e non più il Ministero della Sanità, le Autorità competenti al riconoscimento degli stabilimenti di produzione e confezionamento dei prodotti alimentari destinati ad una alimentazione particolare. Disponibilità di un laboratorio accreditato per il controllo dei prodotti. Sanzioni su latte crudo e vendita diretta di pesce. Le aziende sanitarie locali dovranno comunicare “tempestivamente al Ministero della salute i dati relativi agli stabilimenti riconosciuti con l’indicazione delle specifiche produzioni effettuate e gli eventuali provvedimenti di sospensione o revoca”. Il Ministero della salute provvede all’aggiornamento periodico dell’elenco nazionale degli stabilimenti riconosciuti pubblicato sul portale del Ministero”.
Alimenti crudi ( pesce-latte)
Se per la ristorazione c’è già l’obbligo di sottoporre il pesce crudo a una “cura” di freddo di 24 ore (a -20 gradi) contro il rischio parassiti, mancava fino ad ora una corretta informazione al consumatore sulle precauzioni da prendere nella cucina casalinga. Per rimediare, il decreto Balduzzi prevede per le pescherie l’obbligo di riportare le raccomandazioni per il consumo sicuro su cartelli in evidenza. Le indicazioni saranno definite con decreto della Salute, ma dal ministero anticipano che si tratterà principalmente di suggerire il congelamento per almeno 96 ore nel normale freezer. Le sanzioni vanno da 600 a 3.500 euro.
Il capitolo “sicurezza alimentare” del decreto conferma, tra l’altro, la massima allerta sul consumo di latte crudo per abbattere il rischio di infezione da Escherichia coli (e non solo). Sulla materia sono in vigore due ordinanze della Salute, in scadenza a fine anno. L’obiettivo è quindi di fissare in via definitiva, con apposito Dm, le norme già in vigore. Quindi l’obbligo per l’operatore che immette sul mercato latte crudo o crema cruda è di riportare sulla confezione o in etichetta le indicazioni previste (scadenza non oltre i tre giorni e consumazione previa bollitura). Nel caso di cessione del prodotto non confezionato, l’allevatore dovrà apporre un cartello nel luogo in cui avviene la vendita diretta. Stessi obblighi se si utilizzano distributori automatici. Chi produce gelati da latte crudo deve pastorizzarlo prima o durante la lavorazione. Confermato anche il divieto di somministrare latte crudo nella ristorazione collettiva, comprese le mense scolastiche. Multe salate per chi trasgredisce: da 5mila a 50mila euro.
Emergenze veterinarie “eterne”
le Regioni che non fanno abbastanza per sradicarle rischiano il commissariamento. Un esempio fra tutti è la peste suina in Sardegna, che crea non pochi problemi all’export e alla commercializzazione di animali in tutta Italia. Se in presenza di malattie infettive del bestiame che abbiano carattere di emergenza, anche di rilevanza internazionale, la Regione interessata non procede all’eradicazione prescritta dalla normativa Ue, il presidente del Consiglio, su proposta del ministero della Salute, diffida l’amministrazione ad adottare entro 15 giorni le misure necessarie. Se questo non accade, il Consiglio dei ministri nomina un commissario ad acta per la risoluzione dell’emergenza. Gli oneri per l’attività del commissario – specifica il decreto – sono a carico della Regione inadempiente. Semplificazioni in arrivo, invece, per gli imprenditori agricoli. Allo stato attuale, quelli che avviano gli animali alla macellazione devono produrre una dichiarazione – controfirmata da un veterinario privato – che attesti eventuali trattamenti farmacologici e medicamentosi effettuati nei 90 giorni precedenti. Con le modifiche del decreto Balduzzi basta l’autocertificazione e viene meno l’obbligo di ratifica del veterinario. Fermi restando i controlli da parte delle autorità pubbliche e le sanzioni in caso di inadempienza.