Sistri bocciato senza riserve dalle imprese che, in una scala da 1 a 10, gli assegnano un voto pari a 2. E’ questo infatti il risultato di un’indagine condotta dal Centro Studi Cna su un campione di circa 1.700 associati, scelti tra imprese soggette al sistema di controllo e tracciabilità dei rifiuti.
Come spiega Andrea Venturi, vicepresidente Cna, “per il 90% degli intervistati, il Sistri è inadeguato a garantire la tutela dell’ambiente e gli imprenditori non ne salvano nulla. Pessimo il giudizio sul funzionamento del software di sistema (voto pari a 2,3), stessa pesante valutazione sulla procedure (voto medio 2,2) e ancora peggiore è il voto sulla chiarezza e sull’applicabilità della normativa (per il 63% il voto è 1)”. Ma non è tutto.
Prosegue Venturi “il Sistri è anche costoso, tant’è che quasi tutte le imprese hanno registrato oneri economici aggiuntivi dalla sua introduzione. Il 45 % di trasportatori e recuperatori hanno sostenuto nuovi costi superiori ai 10mila euro, con punte oltre i 50mila euro, ma anche le imprese non obbligate a utilizzare il Sistri ne soffrono l’onerosità scaricata su tutto il sistema.
Quasi la metà del campione segnala aumenti dei prezzi applicati nel trasporto e nella gestione dei rifiuti o maggiori difficoltà procedurali nel conferimento ai trasportatori. Infine, anche sul fronte burocratico il Sistri si è dimostrato l’ennesimo sistema per complicare la vita alle imprese: al 18 % degli intervistati ha rallentato l’attività ordinaria, al 14,6 % ha imposto l’utilizzo di personale aggiuntivo, al 12,6 % l’impossibilità di completare la presa in carico dei rifiuti, in barba all’obiettivo di tutela ambientale”.
Di qui, le richieste al Governo di sospensione delle sanzioni previste a partire da gennaio – presentate da tempo da Cna – visto che “sarebbe un paradosso pagare multe salate per un sistema complicato e inefficiente” e la soddisfazione per le ultime dichiarazioni del ministro Galletti che ha annunciato, a breve, una nuova gara per sostituire l’obsoleto Sistri.