CNA, Confartigianato, Casartigiani e Confesercenti si mettono a disposizione, con effetto immediato, di tutte le imprese coinvolte nel SISTRI (il sistema di tracciabilità dei rifiuti) per sostenerle nel recupero, attraverso le vie legali, dei danni economici subiti fino ad oggi. Le azioni di rivalsa economica saranno tutte dirette contro il Ministero dell’ambiente. Il SISTRI – si legge in una nota congiunta – ha provocato danni pesanti alle imprese e ai consumatori.
Il nuovo sistema di gestione dei rifiuti, inefficace ed inefficiente, come hanno ampiamente dimostrato tutti i test nazionali finora effettuati, obbliga le imprese che producono, trasportano e smaltiscono rifiuti, a complicate e defaticanti operazioni burocratiche che, nei fatti, impediscono l’attività corrente e favoriscono tutti quei soggetti che alimentano la filiera dell’illegalità e delle mafie.
L’azione giudiziaria di tipo risarcitorio per i danni subiti verrà aperta, da ogni impresa singolarmente, contro il Ministero dell’ambiente. I danni, dalle prime stime, ammontano ad alcune centinaia di milioni di euro. La gestione di circa 130 milioni di tonnellate di rifiuti ogni anno – prosegue la nota – èaffidata ogni giorno ad imprese professionalizzate e corrette. Le stesse che da anni chiedono insistentemente un sistema di controllo che contrasti alla radice ogni illegalità e tutte le ecomafie.
Non si contano i danni che questa assenza di efficacia nei controlli ha comportato per la salute degli Italiani, per l’ambiente e per l’economia. Il Governo, in tutti questi mesi, ha creato un sistema di tracciabilità che, all’atto pratico, si èrivelato una fonte quasi inesauribile di problemi di gestione e di costi per le imprese. Tutto ciò mentre le pratiche illegali continuavano a prosperare indisturbate.
Queste ragioni, accompagnate da un costante e ripetuto rifiuto a costruire un sistema di tracciabilità moderno, efficiente ed efficace, hanno spinto, dopo tanti mesi e tante delusioni, le imprese a chiedere i danni al Governo e a chi, per il Governo, gestisce questaa ssurda macchina che, nonostante sei rinvii e otto decreti di modifica, si è rivelata semplicemente un rattoppo su un vestito sempre più logoro.