E’ stata un’intensa ‘due giorni’ romana quella che ha vissuto il 17 e 18 luglio la delegazione pratese in visita al Ministero dell’ambiente. Diversi gli ambiti di riferimento dei due incontri: quello di mercoledì di profilo toscano, con una delegazione, guidata dal consigliere regionale Giacomo Giannarelli, che ha incontrato il sottosegretario Salvatore Micillo, quello di ieri, invece, promosso dalla deputata Erica Mazzetti e che ha avuto come principale interlocutore il capo della segreteria tecnica del Ministero Tullio Berlenghi, di livello specificamente pratese. All’incontro di ieri ha preso parte anche l’assessore regionale all’ambiente Federica Fratoni.
Analoga, per quanto riguarda il distretto pratese, la composizione delle due delegazioni, con la presenza di CNA Toscana Centro, Confindustria Toscana Nord, Confartigianato Imprese Prato, e associazione Astri; all’incontro del 17 hanno partecipato anche Confindustria Toscana e rappresentanti nazionali di CNA Toscana Centro e Confartigianato.
Tema comune ai due incontri le norme end of waste per il settore tessile e la gestione delle procedure per i sottoprodotti; sono stati inoltre affrontati, il 17, lo smaltimento dell’amianto, le bonifiche e aspetti ambientali legati al florovivaismo. Unanime la valutazione positiva dei due incontri, dai quali è emersa – espressa sia dal sottosegretario Micillo che dal capo della segreteria tecnica Berlenghi e dal dirigente Sergio Cristofanelli – una chiara volontà del Ministero dell’ambiente di affrontare i temi che sono stati presentati. Le aspettative delle associazioni pratesi vanno nel senso di una seria presa in carico della questione da parte del Governo: gli incontri hanno prodotto l’impegno da parte del Ministero dell’ambiente a organizzare a breve un primo incontro tecnico per capire le possibilità di recepimento delle proposte della delegazione, che ha lasciato agli interlocutori ministeriali la documentazione a sostegno delle proprie posizioni. Le associazioni pratesi sono consapevoli che adeguare le norme non potrà essere un’operazione immediata, ma hanno raccomandato di stringere quanto più possibile i tempi per sanare la situazione, che ogni giorno che passa è sempre più disagevole per le imprese e negativa per l’ambiente. Dalle associazioni sono andati i ringraziamenti all’onorevole Erica Mazzetti e al consigliere regionale Giacomo Giannarelli per aver promosso gli incontri e avervi partecipato.
“Sulla gestione del ciclo dei rifiuti e degli scarti tessili – sottolinea il portavoce di Federmoda CNA Toscana Centro, Francesco Viti – non è più tempo di rinvii e inesattezze. Come abbiamo ribadito in occasione dell’incontro con il sottosegretario all’Ambiente Micillo, le nostre imprese da tempo richiamano il mondo politico a due responsabilità precise: chiarezza su come si intende affrontare questo problema pesante per le imprese tessili e tempistiche certe sugli interventi che sono divenuti ormai improrogabili. Niente di più. Ora, dopo le garanzie ottenute dal Governo, la disomogeneità di risposte piovute dagli uffici tecnici ci lascia quantomeno perplessi e teniamo a ribadire che gli annunci e le dichiarazioni, pur benvenute, lasciano il tempo che trovano se non sono seguite da atti concreti che offrano al mondo produttivo una spinta reale verso la sostenibilità e l’affermazione di un circolo virtuoso dei rifiuti tessili”.
“Abbiamo riassunto le nostre richieste nei due filoni fondamentali: la necessità da un lato che sia riconosciuta l’estraneità al mondo dei rifiuti per i residui di lavorazione del tessile reimpiegati nei cicli produttivi, dall’altro che per il settore tessile vengano introdotte norme end of waste agevoli da applicare. – spiega il presidente della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord Andrea Cavicchi – Bisogna liberare le imprese dal timore, che oggi giustamente hanno, di essere sanzionate per inadempienze formali riguardo alla gestione dei rifiuti: un paradosso, se si considera che lo scopo per il quale trattano questi materiali è proprio per riutilizzarli e non farne un rifiuto. Se si raggiungerà questo obiettivo crescerà anche la quota di riutilizzo, in linea con quei principi dell’economia circolare che non devono rimanere una formula vuota ma un impegno concreto anche del legislatore.”
“Una valutazione a due volti quella del doppio incontro al Ministero dell’Ambiente – dice Moreno Vignolini, presidente regionale della Federazione Moda Confartigianato – Da un lato lo consideriamo positivo per la disponibilità e apertura mostrate su un argomento, quello degli scarti tessili, che da sempre facciamo fatica a far capire al mondo politico: siamo soddisfatti della possibilità prospettata di proseguire con incontri a livello tecnico per la definizione del Decreto. Dall’altro siamo seriamente preoccupati dai tempi previsti per arrivare alla sua approvazione, stimabile in oltre un anno. Riteniamo che tali tempi non siano degni di un Paese civile che lavora per lo sviluppo della propria economia. Voglio inoltre lanciare un appello alle forze politiche, richiamandole all’unitarietà di azione e intenti nel nome di un bene comune e condiviso come quello della riclassificazione degli scarti tessili, tema fondamentale per il nostro territorio”
“Finalmente siamo riusciti a portare le nostre istanze sui tavoli ministeriali, dopo mesi di lavoro – commentano Fabrizio Tesi e Sauro Guerri, presidente e vicepresidente di Astri, l’Associazione per il tessile riciclato italiano – Le nostre aziende sono oggetto di grande interesse da parte dei brand di tutto il mondo per quello che sappiamo fare: una grande occasione di sviluppo per il settore che non possiamo perdere a causa di una normativa che ostacola il nostro lavoro quotidiano. Abbiamo riscontrato una grande disponibilità da parte dei tecnici ministeriali, adesso li aspettiamo a Prato per mostrargli quello che sappiamo fare”.