Dobbiamo fare rete altrimenti non ce la faremo a sopravvivere a questa crisi che è ancora lontana dalla fine! E’ con questo accorato appello del Presidente della CNA Toscana, Valter Tamburini che si è concluso il convegno su Aggregazioni e Reti di imprese organizzato ieri dalla CNA della Piana Pistoiese in collaborazione con la Banca di Credito Cooperativo di Vignole e con il patrocinio della Provincia di Pistoia e del Comune di Quarrata.
Alla presenza di poco meno di 100 persone, per la maggior parte imprenditori, il tema delle reti di imprese, di cui tutti parlano ma sul quale esiste ancora una conoscenza sommaria, è stato analizzato in tutti i suoi aspetti, a partire dal perché le aziende dovrebbero aggregarsi e collaborare fra loro.
“La crisi economica ha raggiunto l’apice, colpendo duramente le piccole imprese che, da sole, rischiano di non riuscire a non cogliere neppure i frutti di ripresa, peraltro ancora lontana dal verificarsi” ha affermato il Presidente della CNA della Piana Pistoiese, Leonardo Fabbri.
“I dati che emergono dall’indagine condotta dalla CNA Toscana attraverso il Progetto Trend sulle aziende della provincia di Pistoia, delineano uno scenario abbastanza preoccupante – ha precisato il Responsabile Organizzazione della CNA Andrea Bargiacchi – con i fatturati che calano del 17,4%, una marcata diminuzione dei consumi (-7,2%) e soprattutto il crollo delle retribuzioni di oltre il 30%. Nonostante l’andamento incoraggiante degli investimenti, è chiaro che occorre puntare sull’innovazione e sulla conquista di nuovi mercati. E in questo contesto le Reti di imprese, pur non essendo una ricetta magica, posso rappresentare una risposta possibile”.
Ma cos’è esattamente una Rete di imprese? “Si tratta di una forma di collaborazione, più o meno formalizzata, tra imprese autonome che si organizzano per raggiungere un obiettivo comune – ha spiegato Antonella Grasso della CNA Nazionale. Operare insieme ad altri ti consente di fare delle cose che da solo non saresti in grado di fare. Ma per fare impresa con altri imprenditori bisogna crederci, avere fiducia negli altri, investire risorse per realizzare un progetto comune e, soprattutto, darsi delle regole condivise”.
“Gli strumenti tecnici a disposizione delle imprese che intendono collaborare fra loro sono molti, a partire da quelli classici delle società, dei consorzi e delle associazioni temporanee di imprese – ha puntualizzato l’Avvocato Roberta Righi di CNA Interpreta. Oggi abbiamo anche un nuovo strumento, il “Contratto di rete”, più flessibile, più agile e snello per consentire alle aziende di realizzare insieme progetti innovativi, mantenendo le proprie individualità ma unendo le forze per concretizzare sinergie altrimenti difficilmente sostenibili. Ovviamente, si tratta di capire caso per caso quale sia lo strumento di aggregazione più adatto rispetto al progetto industriale che le aziende intendono portare avanti”.
Gli interventi del Presidente della Provincia, Federica Fratoni e del Sindaco di Quarrata, Sabrina Sergio Gori, hanno sottolineato l’importanza che le istituzioni siano concretamente a fianco delle imprese in questo percorso di crescita.
Alessandro Compagnino, Dirigente del Settore Artigianato e Politiche di Sostegno alle Imprese della Regione Toscana ha quindi illustrato gli interventi che la Regione sta predisponendo a sostegno delle aggregazioni fra imprese, che andranno a finanziare le operazioni di fusione, acquisto di azienda e la creazione di consorzi. Compagnino ha anche specificato che anche i Contratti di Reti rientreranno nelle forme di aggregazione oggetto del provvedimento ma che, considerata la loro specificità, la Regione li analizzerà ad uno ad uno prima di poter erogare i finanziamenti.
Il Direttore della Banca di Credito Cooperativo, Elio Squillantini ha evidenziato la bontà dell’idea che sta alla base del convegno ovvero quella di incentivare le piccole imprese, che rappresentano il vero fulcro della nostra economia, ad essere più coese fra loro.
Il Presidente Provinciale della CNA, Aldo Piantini ha chiuso i lavori sollecitando nuovamente gli imprenditori a credere nel proprio lavoro e ad accettare la sfida della collaborazione reciproca. Una sfida che non può essere vinta se anche le Istituzioni e tutti i soggetti che rivestono ruoli di pubblico interesse non daranno il loro contributo concreto.