Rete Imprese Prato: “l’economia locale sta pagando i macroscopici ritardi infrastrutturali”

Rete Imprese Italia-Prato, attraverso il Presidente Mauro Lassi, interviene sui temi caldi che saranno, all’ordine del giorno del Consiglio Comunale Straordinario del 19 novembre. 

“Prato ha bisogno di chiarirsi finalmente le idee sul suo sviluppo e di coalizzare risorse e fondi su progetti che puntano all’obiettivo del rilancio industriale oltre che alla valorizzazione del patrimonio storico, artistico, culturale e ambientale – dice Lassi – Ormai da anni ribadiamo con forza e a tutti i tavoli istituzionali che il compito dei Governi locali, e in particolar modo dell’Amministrazione comunale, è quello di costruire contesti per sostenere l’economia e lo sviluppo territoriale. Questo significa, in primis, operare politicamente per l’individuazione e la creazione di nuove opportunità di mercato che passano anche attraverso la progettazione e la realizzazione di grandi infrastrutture materiali e immateriali che tutta l’area vasta aspetta da troppo tempo.

Secondo noi, tutte le politiche di intervento dovrebbero avere un indirizzo che possa permettere a Prato di giocare un ruolo da protagonista nel sistema logistico toscano e italiano, nel quadro di un rilancio degli interventi sul potenziamento dei trasporti ed il collegamento delle infrastrutture, a cominciare dal prolungamento della tramvia fino alla nostra città,  nonché di fornire un’offerta integrata di Centri di Eccellenza in campo tecnico-scientifico, congressuale, artistico e culturale.  In questa direzione, riteniamo che l’adeguamento dell’aeroporto di Peretola sia necessario e importante, fatto salvo l’impatto sulla salute dei cittadini, ma abbia un senso solo se inserito nella programmazione infrastrutturale di area metropolitana nel contesto toscano. Eppure, ancora oggi, – prosegue Lassi –  il nostro  sistema economico paga lo scotto  dei macroscopici ritardi  infrastrutturali in materia di strade, autostrade, ferrovie, aeroporti, interporti, reti informatiche, impianti di smaltimento, impianti di depurazione.

Questo non è più accettabile da parte di un sistema politico e istituzionale che abbia davvero e cuore la ripresa del nostro distretto e che deve ancora dimostrare, operativamente,  di voler e saper “fare” l’interesse delle imprese, dell’economia e dei cittadini e creare i presupposti del nuovo sviluppo sia in termini industriali sia in termini di servizi avanzati”.

 

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