Non accennano a diminuire i morsi della crisi dell’artigianato in Toscana che va ad archiviare il 2010 con un deciso segno “ – “. E’ quanto emerge dal Rapporto Trend, presentato presso la Sede della CNA di Pistoia dal Professor Andrea Manuelli della GlobalLocal dal Direttore della CNA Sergio Giusti. Il Rapporto evidenzia, nel confronto fra il secondo semestre 2010 e lo stesso periodo dell’anno precedente, una forte contrazione del fatturato (-7,2%) a cui si accompagna un altrettanto drastico calo degli investimenti (-16,6%). Il declino strutturale che attanaglia la nostra regione sembra mostrare un’importante controtendenza congiunturale a Pistoia, che per certi versi rappresenta un’eccezione positiva nel contesto economico toscano.
Il fatturato complessivo dell’artigianato pistoiese cresce del +8,3% ed aumentano anche le retribuzioni i consumi e soprattutto gli investimenti (+63,1%). Le migliori performances si hanno nel Manifatturiero (+31,2%) e, almeno in parte, nei Servizi che arrivano a superare gli 80 milioni di euro di fatturato. Per quanto riguarda i singoli settori, si fanno notare la Metalmeccanica che sfiora il raddoppio del fatturato (+91,7%), le Riparazioni (+89,8%) ed in misura minore i Trasporti (+27,1%) e la la Pelle-calzature (+48,1%).
Questi risultati non devono però indurre a pensare a Pistoia come ad un’isola felice. La prudenza deriva dal fatto che il termine di raffronto, cioè il 1° semestre 2009, ha rappresentato probabilmente il punto più acuto della crisi. Ma a far rimettere i piedi per terra ci pensa soprattutto l’Edilizia che con un -22,6% di fatturato non sembra in grado di dare segni di ripresa, con ripercussioni negative su tutto l’indotto. Vi sono poi i settori tradizionali che non sono riusciti ad intercettare i segnali di ripresa, con il Tessile che segna un preoccupante -13,7% perdendo oltre 6 milioni di euro di fatturato, il Legno (-5,1%) e i Servizi alle famiglie (-10,2%).
Purtroppo queste tendenze generalmente positive non hanno avuto altrettanto buoni effetti sul fronte occupazionale. Anzi, come rileva l’Istat, a causa di processi riorganizzativi, l’occupazione è addirittura diminuita, soprattutto nel comparto industriale, lasciandoci di fronte ad una caduta occupazionale senza precedenti.
In sostanza, il 2010 ha sicuramente rappresentato una boccata d’ossigeno per alcuni settori del tessuto imprenditoriale pistoiese, che ha mostrato ancora una volta di essere il vero motore dell’economia e che è chiamato oggi a proseguire sulla strada dell’innovazione e della modernizzazione del sistema produttivo. I prossimi mesi ci diranno se la fase più dura della crisi sia davvero passata.