Prezzi dei camion alterati dal cartello delle case produttrici. CNA lancia un’azione legale collettiva di risarcimento danni per tutti gli autotrasportatori. Adesioni fino al 25 novembre 2016.

 

Felice Mastromartino, presidente CNA Fita Prato
Felice Mastromartino, presidente CNA Fita Prato

 “Il 19 luglio scorso la Commissione europea ha accertato l’esistenza di un cartello tra i costruttori di veicoli commerciali Paccar (DAF Trucks), Daimler, CNH Industrial (Iveco), MAN e Volvo (Renault Truck, Mack e UD Trucks), che hanno ammesso di aver violato gli artt. 101 e 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, avendo coordinato i prezzi di listino degli  automezzi, l’introduzione delle tecnologie sul controllo delle emissioni e il trasferimento dei costi delle nuove tecnologie sugli autotrasportatori. Tutti i soggetti che hanno acquistato dalle suddette case costruttrici camion di medie (da 6 a 16 tonnellate) e/o grandi dimensioni (oltre 16 tonnellate) nel periodo dal 1997 al 2011 possono agire per ottenere il risarcimento dei danni causati dal Cartello.

“Partendo da questo dato di fatto – sottolinea il presidente CNA FITA di Prato, Felice Mastromartino – ci siamo immediatamente attivati per la tutela dei nostri imprenditori e CNA Fita è stata tra le prime in Europa  e sinora l’unica in Italia a promuovere un’azione collettiva a favore degli autotrasportatori contro il cartello delle case costruttrici di autocarri, sanzionato dalla Commissione Europea con una multa di quasi 3 miliardi di euro.

L’azione collettiva promossa dalla CNA Fita è aperta a tutti gli autotrasportatori (soci e non soci) che hanno acquistato, preso in leasing o noleggiato a lungo termine camion di medie (da 6 a 16 tonnellate) /o grandi dimensioni (oltre 16 tonnellate) delle marche DAF, Daimler/Mercedes-Benz, Iveco, MAN/Volkswagen, Volvo/Renault e Scania, immatricolati tra il 1997 al 2011.

A differenza dei non soci, gli associati di CNA Fita possono partecipare all’azione collettiva  senza alcun costo anticipato.

L’azione collettiva ha come obiettivo facilitare l’accesso alla giustizia delle piccole e medie aziende ed in particolare di quelle artigiane, che potrebbero non avere le competenze e/o le risorse per agire individualmente in un giudizio complesso per il risarcimento dei danni derivanti dalla violazione delle norme antitrust.

L’entità del risarcimento spettante a ciascun acquirente di autocarri non è facile da quantificare, ad oggi,  anche perché la decisione della Commissione non è stata ancora integralmente pubblicata. In via del tutto indicativa, salvo le più esatte quantificazioni che i nostri consulenti economici andranno a effettuare prima di proporre l’azione, si può affermare che il sovraprezzo medio causato dai cartelli si aggira intorno al 20% del prezzo del camion acquistati nel periodo di vigenza dell’accordo illecito. Nella liquidazione del danno si dovrà tener conto anche di interessi e rivalutazione monetaria a partire dal momento dell’acquisto.

Lo studio legale che assiste la CNA Fita nell’iniziativa a favore degli autotrasportatori, precisa che aderendo all’azione collettiva si parteciperà alle azioni giudiziali e stragiudiziali che saranno poste in essere per ottenere il risarcimento dei danni causati dal cartello. Il diritto ad ottenere il risarcimento dei danni causati da comportamenti anticoncorrenziali è riconosciuto oramai da tempo sia dalla giurisprudenza nazionale che da quella dell’Unione Europea.

L’azione collettiva non sarà una class-action propriamente detta, visto che nel nostro ordinamento questo strumento è ancora solo a disposizione dei consumatori e non degli imprenditori, ma sarà instaurato un giudizio per tutelare collettivamente l’interesse degli autotrasportatori e far ottenere a ciascuno di essi il danno effettivamente subito.  Il nostro sistema giuridico già prevede, infatti, che soggetti danneggiati dalla stessa condotta illecita possano agire insieme nello stesso processo per ottenere il risarcimento spettante individualmente.

Il vantaggio di un’azione collettiva risiede nella riduzione dei costi in ragione delle economie di scala, che vengono a crearsi, e nella protezione da eventuali comportamenti ritorsivi da parte delle imprese responsabili dell’illecito anticoncorrenziale, che hanno una forza economica molto maggiore rispetto ai singoli autotrasportatori.

I tempi saranno i più rapidi possibili: L’azione collettiva è già pronta per partire, in quanto l’esistenza del cartello e la partecipazione di MAN, Volvo/Renault, Daimler, Iveco e DAF devono ritenersi definitivamente accertate, avendo queste imprese ammesso la propria responsabilità in cambio di uno sconto sulla sanzione. Prima, pertanto, si aderirà all’azione collettiva, prima si potrà ottenere il risarcimento dei danni subiti.

La raccolta delle adesioni si protrarrà fino al 25 novembre 2016 per cui qualsiasi autotrasportatore fosse intenzionato ad aderire all’azione collettiva può contattare fin da subito i responsabili di CNA FITA della propria provincia – a Prato, Riccardo Masini, Tel. 0574 5784 per firmare la convenzione e consegnare copia delle documentazione comprovante l’acquisto/il leasing/ il noleggio a lungo termine degli autocarri”.

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