POTENZA: “Una manovra senza crescita né sviluppo”

Anselmo Potenza fotoPRATO – ”Il pareggio di bilancio e’ un obiettivo  cruciale per il nostro Paese. Siamo d’accordo. Ma, senza interventi seri per la crescita e l’equità, e senza alleggerimenti della pressione fiscale sul lavoro e sulle imprese, questa manovra bis del Governo punta dritta su tre iceberg: l’indebolimento delle piccole e medie aziende,  la depressione di redditi e consumi e il danneggiamento dell’intera struttura economica e produttiva italiana”.

E’ forte la preoccupazione del Presidente CNA Anselmo Potenza che, guardando a Prato, dice “con il via libera ad una manovra figlia delle incertezze, dei giochi di potere e dell’incapacità di questo Governo, Prato rischia di veder sfumare anche quei timidi segnali di ripresa che abbiamo avuto nel primo semestre di quest’anno. E in questo senso le avvisaglie  sono davvero allarmanti”.

Entrando nel merito delle questioni che pesano di più sul piatto dello sviluppo, prosegue Potenza, “in primis abbiamo di fronte una manovra correttiva che punta per oltre il 60% su nuove entrate e innalzerà la pressione fiscale al di sopra del 40% del Pil senza prevedere una seria riqualificazione della pubblica amministrazione. In più, le imprese dovranno subire l’incremento dell’IVA, destinato a deprimere ulteriormente l’occupazione e la crescita, e tra i motivi di preoccupazione entra in gioco anche la cancellazione dell’emendamento sull’accelerazione dei pagamenti dei debiti delle PA alle imprese fornitrici: un’ulteriore prova di come siano state ignorate le effettive necessità  espresse dall’economia reale del Paese.  Tutto questo  – prosegue Potenza – abbatterà su imprese e famiglie un prelievo tale da innescare effetti devastanti sui redditi, sui consumi e quindi sui mercati, proprio in un momento in cui le imprese, soprattutto le piccole, sono sottoposte al massimo sforzo per reggere il peso della crisi con investimenti necessari a riorganizzarsi, riconvertirsi, identificare nuovi sbocchi di mercato o mantenere le posizioni raggiunte e contenere la perdita di posti di lavoro. Non è così che si rilancia il Paese. E ci auguriamo che non sia già tardi per cambiare rotta.  La politica, di ogni schieramento, se ne è in grado, deve farsi carico subito di mettere le imprese in condizione di far ripartire l’economia. Il rigore nei conti pubblici è doveroso, ma attenzione:  senza equità fiscale e senza interventi per la crescita, si cancella il futuro. Per questo che chiediamo alle forze politiche il massimo sforzo e attenzione per varare provvedimenti in grado di  ridare slancio ai consumi, agli investimenti e alle esportazioni. Se vedremo questo sforzo del Parlamento verso il risanamento e il rilancio, posso garantire che anche le piccole e medie imprese sapranno fare la loro parte fino in fondo. Com’è sempre stato”.

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