Ristrutturazioni e manutenzioni:
con la manovra finanziaria penalizzate le imprese regolari
PRATO – Un provvedimento “iniquo e inaccettabile che ricadrà soprattutto sulle imprese regolari dell’impiantistica e dell’edilizia. E’ l’ennesima dimostrazione di come, con la manovra finanziaria di questo Governo, non solo non si rilancia l’economia, ma si colpiscono le imprese regolari con provvedimenti poco risolutivi e dannosi”.
Anselmo Potenza, presidente CNA alza gli scudi contro l’ultima novità prevista dalla manovra presentata dal Governo, che introduce l’obbligo di una ritenuta alla fonte del 10% che banche e uffici postali dovranno applicare sui bonifici effettuati per ottenere le agevolazioni fiscali del 36% sulle ristrutturazioni edili e del 55% per il risparmio energetico.
“Di fatto, il taglio del 10% verrà decurtato alle imprese esecutrici dei lavori – dice Potenza – Un esempio? Pensiamo alla sostituzione di una caldaia: 2.000 euro per il costo della caldaia, più 200 euro di manodopera, più Iva, per un totale di 2.420 euro. Su un’operazione di questo tipo, la ritenuta – e quindi il mancato ricavo per l’impresa – sarebbe pari a 242 euro, una cifra che riduce all’osso i compensi di queste aziende. E’ così che il Governo pensa di favorire il rilancio dell’economia?”. Pur concordando con la necessità di una lotta efficace contro il lavoro nero e l’evasione fiscale – dice Potenza – “questo provvedimento appare solo un sistema per fare cassa, penalizza chi fattura regolarmente, riduce la liquidità delle imprese ed è solo un’ulteriore anticipazione del prelievo fiscale”. Un passo indietro di non poco conto visto che “proprio l’introduzione dell’incentivo fiscale su ristrutturazioni e manutenzioni si è rivelata una delle misure realmente efficaci nel far emergere aree di lavoro nero o irregolare. Gli incentivi vanno perciò mantenuti e potenziati, mentre questo provvedimento che rischia di ridurne la portata, deve essere riconsiderato perché, nella crisi che le imprese stanno affrontando, i mercati delle manutenzioni e ristrutturazioni e degli interventi per l’efficienza energetica, sono tra i pochi che stanno ancora tenendo”. Di qui la prima richiesta avanzata da Cna e dalle altre organizzazioni a livello nazionale, di stabilizzare gli incentivi del 55% sul risparmio energetico in scadenza il 31 dicembre prossimo.