PRATO (3.11.09) – “Ancora polemiche dalla UIP sulla denuncia dei comportamenti scorretti di committenti che chiudono le imprese pagando i creditori al 10% per poi riaprire il giorno dopo con una nuova impresa di fatto finanziata con i debiti non onorati. La necessità di mettere un fermo a questo modo scorretto di muoversi nel mercato – dice Potenza – è interesse di tutte le imprese e non a caso la questione era stata posta addirittura dalla Presidente nazionale di Confindustria. Noi avevamo detto: bene, adesso agiamo concretamente in un distretto ormai avvelenato dal fenomeno dei fallimenti pilotati che è diventato un vero e proprio cancro dell’economia.
UIP fa una polemica francamente un po’ sterile, basata su cose che le organizzazioni artigiane non hanno mai detto. Un po’ tristemente forse si è diffuso anche qui il costume di inventarsi le cose per costruire polemica, ma il film che vi siete fatti non è quello che noi abbiamo proiettato. Con estrema chiarezza noi diciamo: nessuno ha mai chiesto di escludere dalle associazioni le imprese in difficoltà; il problema è quando lo stesso imprenditore riapre il giorno dopo e chi sa quante volte fa questo giochino. Questo è il comportamento che va denunciato e stigmatizzato perché questo rappresenta un modo parecchio scorretto di far pagare ai fornitori i propri rischi. Poi fra i rischi degli imprenditori ci sta anche quello di fornire chi non paga, di essere coinvolti in fallimenti e di vedere la propria impresa in crisi perché clienti affidabili sono diventati inaffidabili.
Quindi impegno per affermare l’etica di imprendere è quello che chiediamo alle associazioni imprenditoriali perché questo è medicina per i mercati, per le imprese ed anche per il prestigio delle Associazioni e oggi a Prato ce n’è bisogno. Certo che da queste cose anche tutti i terzisti si possono difendere non accettando concordati o non fornendo società in difficoltà come ci propone l’UIP, forse senza rendersi conto di come la filiera cerchi, fino in fondo, di difendere e sostenere l’economia pratese anche prendendosi rischi che talvolta non potrebbe permettersi.
Bene, usciamo dalle chiacchiere – conclude Potenza – e lanciamo una proposta: fra tanta concertazione facciamone una per definire, insieme, i comportamenti da chiedere agli imprenditori e le azioni da fare come associazioni. Anche questo è un modo efficace per aiutare l’economia pratese. Noi ci siamo”.