Potenza: “Concordati pilotati? Un fenomeno che ricade solo sulle spalle dei terzisti”

PRATO (30.10.09) – “Crac pilotati? Altro che concorrenza sleale, la moda dei concordati al 10-15% , ancora una volta, scarica gli errori imprenditoriali dei committenti sui soliti fornitori che nel tessile pratese- dove il fenomeno è pesante- si chiamano artigiani terzisti”.

Sbotta Anselmo Potenza- presidente della CNA- che snocciola numeri a tre cifre di artigiani di tutti i settori penalizzati dal fenomeno. “Insomma – dice Potenza – ecco ancora una volta chi regge il massimo peso della crisi sulle proprie spalle. Sui nostri quasi 4000 soci stimiamo che circa 800 aziende abbiano avuto a che fare con concordati, fallimenti o comunque accordi per sostenere il cliente e non parliamo di quanto questo sia avvenuto nel tessile dopo una contrazione delle tariffe di lavorazione che già portavano sotto zero la redditività del lavoro.

Bene fa la Marcegaglia a condannare queste gravi scorrettezze; era ora che Confindustria se ne accorgesse dopo anni che CNA denuncia questa situazione. Sarebbe bene però che questi comportamenti fossero ancor più stigmatizzati dalle associazioni imprenditoriali, perché non è certo sufficiente dire che un’impresa in liquidazione o fallita non è più socia, si dovrebbe casomai escluderla o riprenderla quando si è ancora in tempo per non danneggiare i terzisti.

Va infine tenuto conto che ogni tribunale interpreta le leggi e che – ad esempio a Prato – è molto più difficile che il tribunale riconosca la caratteristica di impresa artigiana, rispetto a Biella dove, di norma, è sufficiente essere iscritti all’albo artigiani. Questo è importante perché in un concordato se l’impresa è, secondo il tribunale, artigiana, ha diritto a dei privilegi, cioè a riscuotere dopo i dipendenti ma prima di tutti gli altri creditori che si chiamano chirografi.

Negli ultimi tempi abbiamo sentito parlare di concordati addirittura al 5% – conclude Potenza – ci sentiamo di dire ai nostri artigiani, “prima di accettare venite in CNA perché è possibile ottenere di più se i creditori non approvano queste proposte scandalose”.

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