NEXTLAB CNA 2022 Giovani Imprenditori CNA Toscana Centro a confronto sulle migliori idee per crescere e innovarsi, in modo sostenibile

Sono sempre più numerose le imprese, soprattutto giovani, consapevoli del fatto che diventare sostenibili non sia solo una scelta di valore ma un processo che deve essere integrato in tutte le fasi dell’organizzazione aziendale per consentire all’impresa di crescere e diventare innovativa. Questo tema è stato al centro del dibattito organizzato dal Gruppo Giovani Imprenditori CNA Toscana Centro NEXTLAB 2022: Moving Towards Change tenutosi il 13 luglio scorso al Toscana Fair a Pistoia.
Il dibattito, moderato da Gianmarco Barluzzi, Presidente Giovani Imprenditori CNA Toscana Centro  ha visto la partecipazione del Presidente di CNA Toscana Centro Claudio Bettazzi e gli interventi di giovani aziende del territorio e di ospiti di prestigio come Francesco Mati, titolare di Piante Mati, Edoardo Giusti, Avvocato presso Studio Legale Giusti, Simone Gualandi, Titolare di Ecoprogetti e socio di Biosafe, Benedetta Squittieri Assessore allo sviluppo economico del Comune di Prato, Gabriele Sgueglia Assessore allo sviluppo economico del Comune di Pistoia e Francesco Silvestri, district manager di Enegan.

CNA Nextlab 2022 è un format che, di fatto, anticipa e promuove le tematiche del NEXT 2022 di CNA nazionale, in programma per il prossimo autunno.  In occasione di questi laboratori organizzati su tutto il territorio nazionale l’obiettivo primario è infatti quello di delineare l’identikit delle nuove imprese: sostenibili, responsabili, innovativemoderne ma rappresenta anche un’occasione unica per raccogliere le idee e i punti di vista dei giovani, raccontare le loro storie e il loro pensiero su temi importanti come la sostenibilità e le politiche che servono davvero alle nuove generazioni per fare impresa con le dovute tutele e i necessari supporti.

 Come sottolineato dal Presidente dei Giovani Imprenditori Gianmarco Barluzzi  “Sono sempre più numerose le imprese consapevoli del fatto che diventare sostenibili non sia solo una scelta di valore ma un processo che deve essere integrato in tutte le fasi dell’organizzazione aziendale per consentire all’impresa di crescere e diventare competitiva. La sostenibilità consente di rafforzare la reputazione e la visibilità della propria impresa, fa crescere il grado di fidelizzazione dei propri dipendenti, clienti e fornitori e aumenta la fiducia degli stakeholders. Non solo.  Avere un approccio sostenibile può consentire all’impresa di efficientare i processi aziendali e ridurne i costi, accedere più facilmente alle agevolazioni finanziarie, attrarre nuovi talenti e stimolare processi di innovazione.
Le imprese guidate dai giovani si dimostrano molto sensibili a questi temi, consapevoli della necessità di confrontarsi con nuove sfide che non guardano più soltanto al profitto ma anche all’impatto sociale e ambientale della loro attivitàUn’impresa sostenibile è al contempo un’impresa responsabile, attenta alle ricadute sociali della propria attività, rispettosa delle persone e dell’ambiente, attenta al benessere dei propri dipendenti e impegnata nello sviluppo del territorio e innovare oggi significa introdurre nuove modalità di progettazione, di produzione o vendita di beni o servizi; creare un cambiamento positivo facendo cose nuove ma anche anticipando il cambiamento e facendosi trovare pronti ad adeguarvisi”.

In questo senso, precisa il Presidente di CNA Toscana Centro Claudio Bettazzi, assume un ruolo fondamentale “rimettere al centro il futuro e i diritti delle nuove generazioni, offrendo alle start-up gli strumenti pratici e valoriali per affrontare questa transizione, e questo chiama in causa non solo le capacità e la lungimiranza degli imprenditori ma anche quella delle istituzioni nel loro compito di predisporre un eco-sistema adeguato a queste profonde trasformazioni, a partire dalla scuola. In Italia abbiamo la più alta dispersione scolastica d’Europa, il minor numero di laureati. Per formare un diplomato specializzato e un laureato spendiamo poco, circa 9mila euro l’anno rispetto ai 14mila della Germania e ai 17mila dell’Austria; eppure, secondo i calcoli dell’OCSE, investire 100 euro in formazione genera un ritorno finanziario pari a oltre 3 volte. L’obiettivo principale dovrebbe essere quindi quello di favorire la diffusione della cultura d’impresa e il trasferimento di competenze.
In questo senso, l’artigianato e la piccola impresa rappresentano una straordinaria palestra per quei giovani che hanno voglia di intraprendere, di mettere in gioco sé stessi, la loro creatività e capacità di innovare, per rilanciare prodotti e servizi d’eccellenza del nostro Paese all’insegna della sostenibilità e della responsabilità, valorizzando territori, produzioni e comunità locali. Favorire l’imprenditoria giovanile è un tema che non si può liquidare con qualche misura estemporanea, ma esprime la capacità di un Paese di investire nel proprio futuro ed è importante quindi guardare alla realizzazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Per i giovani il PNRR rappresenta un’occasione unica per invertire questo declino, riformulare le priorità, rivedere la mappa delle scelte, eliminare le asimmetrie nella destinazione delle risorse”.

 

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