Ministero dell’Ambiente e Ispra in visita al distretto tessile pratese

Si è concretizzato l’impegno assunto da Ministero dell’ambiente e Ispra-Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale durante gli incontri a Roma della delegazione pratese: sono giunti oggi a Prato Guia Agostini Pierluigi Altomare del Ministero dell’ambiente, Valeria FrittelloniCarlo Piscitello e Marina Viozzi di Ispra.

Scopo della visita una riunione per fare il punto sul tema degli scarti tessili, incontrando i rappresentanti delle associazioni che avevano partecipato anche agli incontri romani. Per Cna Toscana Centro erano presenti il vicepresidente Francesco Viti Matteo Conforti di CSA CNA.

Alla riunione, svoltasi al Palazzo dell’industria, hanno fatto seguito le visite alle imprese Comistra e Manteco. I funzionari ministeriali e gli esperti di Ispra hanno così potuto vedere direttamente le fasi più significative delle lavorazioni tessili del riciclato e constatare le caratteristiche peculiari del processo di riutilizzo delle fibre. L’arrivo a Prato della delegazione è stata salutata con grande apprezzamento dalle associazioni pratesi, che hanno visto così confermata l’attenzione di Ministero e Ispra per il distretto tessile e l’acquisita consapevolezza delle sue peculiarità, da tenere in conto per adeguamenti normativi che si rendono indispensabili.

L’auspicio è che la visita abbia contribuito a fornire elementi a sostegno delle posizioni espresse dalle associazioni pratesi nelle relazioni fornite al Ministero dell’ambiente. In particolare, è stata chiesta una modifica al decreto ministeriale sui sottoprodotti che faciliti la gestione dei residui tessili e li instradi senza troppa burocrazia verso il riciclo anziché verso lo smaltimento come rifiuti. In sostanza si è richiesto di invertire l’approccio che è alla base dell’attuale normativa: oggi gli scarti di lavorazione sono di default rifiuti, se non sono oggetto di procedure di riconoscimento, piuttosto complesse e costose, che li collochino fra i sottoprodotti da destinare al riciclo. Viceversa, si vorrebbe che l’applicazione dei principi dell’economia circolare fosse resa più semplice considerando in via ordinaria come sottoprodotti una serie predeterminata di tipologie di residui di lavorazione. Analoghe considerazioni per il post consumo, cioè per il riutilizzo delle fibre ricavate dagli abiti usati: le associazioni pratesi vorrebbero che dopo la prima selezione, che elimina già corpi estranei e materiali non tessili e divide il restante fra capi da destinare al commercio di seconda mano e altri da destinare al riciclo delle fibre, questi ultimi fossero considerati immediatamente come tali, senza necessità di ulteriori passaggi procedurali che li escludano dal regime dei rifiuti.

Entrambi i temi – una qualificazione più semplice e meno onerosa di scarti di lavorazione tessile e dei capi usati non destinati al commercio di seconda mano – hanno lo scopo di agevolare il riciclo e si collocano quindi in linea con le finalità dell’economia circolare: argomentazioni, queste, che sono state ribadite anche oggi nella visita a Prato.

 

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