Luca Santi

Luca Santi CNA: TARES, gli artigiani pagano due volte lo smaltimento

Mentre ancora molte aziende della Piana pistoiese hanno i battenti chiusi, forse più per la mancanza di ordinativi che per le vacanze, Luca Santi, Presidente Territoriale della CNA interviene per rilanciare l’allarme TARES.

“Negli ultimi tempi è stata posta molta attenzione sull’Imu, che è diventata materia di dibattito politico nazionale e che anche noi abbiamo denunciato con forza. Tuttavia a nostro avviso è altrettanto urgente affrontare il problema della TARES.

Alla prova dei fatti la TARES avrà un impatto devastante sui bilanci aziendali e su quelli delle famiglie e, forse a causa del fatto che la prima rata è stata calcolata sulla base dello scorso anno, molti non si sono resi conto che è in arrivo una vera e propria stangata!”.

Il riferimento di Santi è alla questione degli 0,30 centesimi al metro quadro, un aumento che andrà direttamente allo Stato ma che comunque viene visto dalle imprese come un nuovo balzello

“Un balzello che in un momento di crisi come questo non è sostenibile – prosegue Santi – è che è ancor più intollerabile a causa del problema Iva.

Infatti, Mentre prima con la TIA, gabella altrettanto insopportabile ed ingiusta, le aziende pagavano l’Iva ma successivamente la scaricavano, adesso essa resta completamente a carico delle imprese”.

“Resta poi aperto il problema principale – rincara la dose Luca Santi – che come CNA stiamo denunciando da anni facendo anche una serie di ricorsi alla giustizia amministrativa e cioè che le imprese sono obbligate a pagare 2 volte lo smaltimento!

Infatti le aziende che producono esclusivamente rifiuti speciali, devono per legge conferirli a smaltitori autorizzati rispettando procedure precise che ovviamente hanno un costo elevato in termini economici. Ma oltre a questo le imprese, sulle stesse superfici e con riduzioni risibili, sono costrette anche a pagare la TIA, oggi Tares. In pratica quindi si paga 2 volte lo smaltimento degli stessi rifiuti e questo non è accettabile!

Dove vanno a finire i soldi che paghiamo al Cis per dei rifiuti che non gli conferiamo? Qualcuno ce lo deve spiegare! Si tratta forse di dover sostenere le mancate entrate dovute ai crediti che il Cis non riesce a riscuotere, come pare di capire da una dichiarazione dei massimi dirigenti del Cis di poche settimane fa, in cui si annuncia addirittura l’utilizzo di Equitalia? Sono gli artigiani quindi a doversi sobbarcare i problemi di gestione della società di smaltimento, la quale se a fine anno ha dei problemi non deve fare altro che alzare le tariffe? Secondo noi è giunto finalmente il momento di fare una riflessione seria sulla gestione complessiva di queste società e, in generale, di tutto l’impianto della tasse e dei tributi, che non funziona e che fa pagare sempre e soltanto i soliti noti, cioè gli artigiani”.

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