“In questo momento di pesantissima emergenza sanitaria – dice Francesco Viti, Presidente di CNA Federmoda Toscana Centro – la filiera contoterzista ha risposto compatta all’appello del Governo per reperire aziende che possano produrre o riconvertirsi nella fornitura di mascherine e dispositivi di sicurezza indispensabili sia al sistema sanitario sia ai lavoratori . Ormai da giorni infatti stiamo coordinando le disponibilità che piovono alla mail federmoda@cna.it attivata da Cna nazionale, molte delle quali provengono proprio da Prato.
Se per i nostri imprenditori questo è un impegno doveroso e fondamentale per aiutare il Paese a uscire vincente dalla battaglia contro il virus, non si possono tuttavia sottovalutare le ripercussioni che questa situazione avrà sul comparto tessile, che mai come oggi ha davanti a sé l’amara prospettiva di perdere importanti pezzi di filiera e professionalità difficilmente recuperabili, quando l’emergenza sarà superata. Parlo di un rischio che, nell’area pratese, non nasce certo oggi, tant’è che da anni denunciamo e chiediamo interventi straordinari e mirati ad allentare le sempre crescenti difficoltà del sistema contoterzista, costretto a pagare sulla propria pelle la costante perdita di redditività dovuta al gioco al ribasso della committenza, come dimostrato anche dall’ultima mappatura del comparto realizzata dalla Camera di Commercio.
In questi anni però i nostri allarmi sono caduti nel vuoto, e adesso questa situazione rischia di deflagrare ancora di più per gli effetti della crisi sanitaria sulla nostra economia.
Benvengano dunque gli appelli alla coesione, come quello lanciato dal Presidente del sistema moda di Confindustria Cavicchi, che ci trova più che disponibili, a patto che sia chiaro che, mai come ora, c’è bisogno di aprire una fase nuova fatta da un forte senso di unità e responsabilità, una cooperazione reale e non di facciata, un vero patto tra gentiluomini che ci aiuti a superare – tutti insieme e con consapevolezza – questa emergenza mondiale”.