Per la prima volta, dopo molti anni, le priorità tornano ad essere la crescita e l’occupazione, sostenute da misure che riducono la pressione fiscale ed aumentano il reddito disponibile
Giudizio positivo della CNA sulla Legge di Stabilità che esce dal Parlamento mantenendo l’impianto espansivo originario, insieme al miglioramento su alcuni aspetti specifici come l’intervento sui Patronati.
Per la prima volta, dopo molti anni, le priorità tornano ad essere la crescita e l’occupazione, sostenute da misure che riducono la pressione fiscale ed aumentano il reddito disponibile.
Va rilevato tuttavia che, insieme ad alcune misure ampiamente apprezzabili, quali l’esclusione della componente lavoro dalla base imponibile Irap, l’eliminazione dei contributi per i prossimi tre anni per le nuove assunzioni a tempo indeterminato, ed alla proroga degli incentivi su ristrutturazioni ed efficienza energetica, rimangono alcune zone d’ombra, con interventi che, purtroppo, risentono dell’esigenza di conciliare gli obiettivi della crescita e del lavoro con il rispetto delle regole di bilancio europee.
Ci riferiamo al nuovo regime forfettario per i professionisti e le piccole imprese, alla decisione sul Tfr che potrà essere anticipato in busta paga dal marzo prossimo su richiesta del lavoratore, all’insufficiente intervento sull’Irap per le imprese senza dipendenti.
La CNA esprime, inoltre, delusione per la mancata correzione dall’8 al 4% della ritenuta d’acconto in edilizia per i lavori di efficientamento energetico, per l’aumento dell’aliquota contributiva per la gestione separata Inps dei professionisti non iscritti agli Ordini e per il nuovo regime forfettario sui minimi, che rischia di portare ad un prelievo fiscale più pesante per professionisti e piccole imprese.
La CNA è impegnata a fare in modo che queste lacune possano essere colmate – a breve – con provvedimenti ad hoc in grado di sanare queste situazioni.