La Camera ha approvato, con voto di fiducia, la legge di conversione del Decreto Sviluppo che passa ora all’esame del Senato per l’approvazione definitiva prevista prima della chiusura estiva del Parlamento. Alcuni degli interventi contenuti nel provvedimento segnano un traguardo importante per l’attività della nostra Confederazione che si è fortemente impegnata con Rete Imprese Italia a sostenere l’adozione di misure che potessero contribuire ad allentare i vincoli finanziari sulle imprese e a rilanciare la ripresa dei consumi e della domanda interna.
Le novità riguardano, in particolare, alcune importanti disposizioni in materia di IVA, di edilizia e di ambiente che avevamo da tempo posto all’attenzione del Governo e che hanno finalmente trovato una soluzione anche grazie all’impegno fattivo dei parlamentari con i quali abbiamo stabilito un proficuo dialogo.
Abbiamo ottenuto un nuovo regime di IVA per cassa applicabile a tutte le imprese con volume di affari inferiore a 2 milioni di euro. Una novità destinata a modificare anche le abitudini di pagamento, poiché consente di versare l’IVA solo dopo l’incasso del corrispettivo e di detrarla solo dopo il pagamento delle fatture. Un indubbio aiuto al mantenimento dell’equilibrio finanziario delle piccole imprese che non produce impatti negativi sul bilancio pubblico.
Sempre in materia di IVA, le imprese edili potranno portare a compensazione l’imposta a credito relativa agli immobili invenduti anche dopo 5 anni dall’ultimazione dei lavori.
Un sollievo per il settore dell’edilizia che potrà trarre beneficio, assieme agli impiantisti, anche dall’innalzamento dell’aliquota (dal 36 al 50%) e dell’importo (da 48 a 96.000 euro) delle detrazioni IRPEF per i lavori di ristrutturazione e dalla proroga dei benefici fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici.
A tale riguardo, abbiamo anche ottenuto la conferma dell’aliquota della detrazione al 55%, modificando la previsione del decreto che equiparava gli interventi energetici a quelli di ristrutturazione.
Non meno importante è la sospensione dell’entrata in operatività del SISTRI fino al 30 giugno 2013 che elimina un ingiustificato onere a carico delle imprese.
Tali interventi, assieme a quelli in materia di lavoro e di sostegno delle aree colpite dal sisma di maggio 2012, sono tanto più significativi in quanto giungono in una fase di grave crisi economica che impone ristrettezze e vincoli al bilancio pubblico del nostro Paese e richiede, quindi, di operare con selettività sulle azione necessarie a rilanciare la ripresa dell’economia.
Essi rappresentano, pertanto, anche un importante riconoscimento al contributo che quotidianamente le piccole e medie imprese portano al benessere del Paese