Reduce da una breve ma interessante visita alla città di Berlino, bellissima capitale della Germania, cosmopolita, ricca di arte, storia e divertimenti, ancora stordita dalla visione della miriade di cantieri aperti nelle zone più centrali, che ho ammirato, come imprenditrice, provando la medesima commozione avuta davanti alla collezione di Pablo Picasso al Berggruen Museum, rientro operativa nei miei panni di presidente provinciale della CNA, assaporando tutta la tranquillità del borgo natio.
Nell’incerto clima di questa estate che non decolla, mi trovo ad assaporare titoli di giornale a più colonne che informano su di una serie di interventi promossi dal Comune di Pistoia per migliorare le scuole della città incrementando il comfort per i bambini utenti di queste strutture: per un totale di 300 mila, tutti finanziati dal Comune, per sei scuole materne e primarie a Pistoia.
Contemporaneamente apprendo che i Finanziamenti della Regione toscana per l’edilizia scolastica stanno arrivando e ammontano, nel totale, per la nostra provincia a ben 1.740.000,00 € coinvolgendo le scuole dei Comuni di Agliana, Chiesina Uzzanese, Massa Cozzile, Monsummano terme, Montale e Pieve a Nievole.
In questi giorni poi il Governo mette in pista interventi importanti sulla città metropolitana fiorentina ma conferma anche la proroga delle agevolazioni per l’edilizia e investe sul raddoppio ferroviario della Pistoia-Lucca .
La mia associazione accoglie positivamente questi segnali, sia locali che nazionali, che lasciano intravedere la consapevolezza dei problemi e la riapertura di cantieri anche nostro territorio, ma personalmente sono convinta che, in un momento di crisi straordinaria come quella attuale, in cui il recupero della crescita economica si annuncia più difficile di quanto prospettato anche nel nostro territorio, che da tempo ha performance inferiori alle altre città toscane, in un momento così straordinario, bisogna mettere in campo iniziative che non usino il “fioretto” ma la forza degli interventi importanti.
E’ per questo che la nostra associazione chiede di più.
I dati ISTAT ci allarmano ancora molto sul fenomeno della mancanza di lavoro, confermando nel secondo trimestre del 2014 un tasso di disoccupazione pari al 12,3%, in diminuzione di 0,3 punti percentuali. Senza dubbio l’edilizia, ed in particolare quella scolastica, potrebbe dare una spinta interessante all’economia italiana, ed è utile ricordare che il fabbisogno per le manutenzioni nelle scuole italiane ammonta a 26 miliardi di euro. Tante imprese, anche piccole e medie, potrebbero trovare lavoro offrendo nuove opportunità di occupazione e contribuendo a realizzare scuole più accoglienti, più sicure ed energeticamente sostenibili, ma le amministrazioni devono essere ancora più coraggiose ed investire di più.
I settori di intervento in questo campo, sul nostro territorio, potrebbero essere molteplici e sicuramente, una grande opportunità di ripartenza, tutta pistoiese, potrebbe essere data dall’area dell’ex Ceppo. Abbiamo seguito con attenzione la discussione proposta nelle settimane scorse e condividiamo appieno l’esigenza che per raggiungere l’ambizioso obbiettivo di creare un un’area polifunzionale di eccellenza ma il dibattito dovrà per forza aprirsi e coinvolgere un ampio gruppo di lavoro. Qualità “del costruito” con moderne tecnologie che portano a bassi costi di gestione, integrazione con il tessuto esistente e funzionalità della struttura nelle destinazioni d’uso che verranno progettate, dovranno essere gli imperativi che guideranno questa grande operazione, assieme alla volontà forte di far ripartire l’economia pistoiese mantenendo per quanto possibile, e in conformità alle normative in vigore, il lavoro sul territorio.
Ma dobbiamo pensare anche a cambiare alcune regole e a tale proposito ci sembra doveroso sollecitare l’amministrazione del Comune capoluogo a mettere mano, con rigore e determinazione, al nuovo piano strutturale (l’attuale risulta adottato nel lontano 2002 ed approvato due anni dopo), che è quel piano di indirizzo programmatico che, tenendo conto dei una accurata analisi di partenza, deve definire le indicazioni strategiche di governo del territorio per i prossimi anni.
Auspichiamo quindi che i lavori partano, e velocemente, e che, muovendo da un fattivo percorso partecipativo, portino quanto prima ad un “prodotto” che riesca a eliminare le attuali eccessive rigidità, che consenta le espansioni necessarie a soddisfare possibili future esigenze economiche e sociali, che introduca progetti di trasformazione e rigenerazione delle periferie, il tutto magari in un ottica di piano intercomunale, guardando con attenzione ai territori limitrofi di area metropolitana e non solo.
Comunicato Stampa del 3 settembre 2014