Le Associazioni nazionali di categoria, CNA/AUTORIPARAZIONE e ANC/CONFARTIGIANATO, insieme ai due network “Carrozzieri d’Italia” e “Carrozzeria Trasparente”, hanno incontrato oltre 1.000 carrozzerie in Puglia, Calabria e Campania in occasione di tre eventi consecutivi (13, 14 e 15 novembre).
“Giù le mani dalle carrozzerie”. Questo è stato l’appello lanciato dalle imprese per scongiurare una riforma del settore dell’autoriparazione ad esclusivo vantaggio delle compagnie di assicurazioni. Oltre ai morsi della recessione economica e al sensibile calo dei sinistri, che comportano una riduzione della domanda di riparazione e del lavoro per i carrozzieri, il settore deve fronteggiare l’ennesimo attacco delle compagnie assicurative su due questioni cruciali: il tentativo di rendere nei fatti la forma specifica obbligatoria e quello di vietare alle carrozzerie l’utilizzo della cessione del credito nelle procedure di risarcimento RC auto.
Sono più che noti i due provvedimenti che minacciano la categoria: la Risoluzione n° 7-00060 in discussione alla VI Commissione della Camera dei Deputati ed il c.d. “pacchetto di norme per la riforma del sistema RC auto” su cui sta lavorando il Sottosegretario Simona Vicari.
Le Associazioni di categoria si oppongono da sempre a questi tentativi di forzare il quadro normativo e giuridico in materia di RC auto. Ne sono una prova le innumerevoli iniziative nazionali e territoriali di denuncia e informazione, le formali segnalazioni all’antitrust, l’iniziativa che ha portato all’abolizione dell’Articolo 29 Comma 2 del Decreto Liberalizzazioni nel febbraio del 2012, il pieno sostegno alla proposta legislativa n° 684 (primo firmatario il senatore Giancarlo Sangalli) ripresentata su richiesta delle Associazioni nazionali di categoria lo scorso maggio.
L’ennesimo colpo di mano svela il reale obiettivo delle Assicurazioni: governare e gestire in maniera diretta le riparazioni. E ciò in barba al palese conflitto di interesse in cui agiscono (chi deve risarcire il danno vuole decidere le modalità e le quantità del risarcimento), in barba alle norme nazionali e comunitarie che sanciscono la libera concorrenza tra imprese, la libertà di impresa e la libera scelta del riparatore di fiducia da parte del consumatore/automobilista.
Le carrozzerie incontrate nel sud del Paese hanno dimostrato di avere piena consapevolezza di quel che accade nel loro settore e, alla pari dei colleghi di tutto il Paese, hanno condiviso i punti strategici della piattaforma politica da tempo lanciata dalle Associazioni nazionali, che rappresentano e difendono gli interessi della categoria, consapevoli che per contrastare un soggetto economico quale quello delle Assicurazioni sono necessarie unità, forza di impatto (la forza dei grandi numeri) e autorevolezza, elementi che si possono costruire e consolidare solo nel tempo, e che si riscontrano nella collocazione istituzionale di chi rappresenta la categoria.
Abolire il sistema dell’indennizzo diretto e soprattutto il risarcimento in forma specifica nell’RC auto (è questo il senso della proposta di legge Sangalli), difendere il dispositivo della cessione del credito così come è incardinato nel nostro codice civile, porsi l’obiettivo d’obbligo della riparazione dei veicoli incidentati (a partire da quelle necessarie per la sicurezza stradale e ambientale), ma soprattutto perseguire l’obiettivo d’obbligo della fatturazione delle riparazioni, strumento che assicura la trasparenza e la tracciabilità degli interventi riparativi, a favore della qualità del servizio e del contrasto al lavoro nero ed alle frodi assicurative: questi i punti strategici condivisi dalle mille carrozzerie incontrate nelle tre Regioni del sud.
Gli appuntamenti hanno confermato la necessità, già manifestata dalle Associazioni di categoria, di individuare “regole di qualità e trasparenza per la riparazione dei veicoli” da poter condividere in un eventuale “Protocollo di intesa”, contenente norme comportamentali e procedure finalizzate a regolare i rapporti tra le imprese dell’autoriparazione e le Compagnie di Assicurazione, mirando all’interesse socialmente utile della salvaguardia della qualità degli interventi di riparazione, della lotta al lavoro nero ed alle frodi assicurative, della sicurezza stradale e della soddisfazione degli automobilisti.
E’ emerso che le carrozzerie sono interessate al raggiungimento di una soluzione stabile e continuativa ai problemi della riparazione dei veicoli. La priorità sulla quale si sentono impegnate e impegnano le loro Associazioni di categoria è la costituzione di un mercato della riparazione libero, indipendente e trasparente, dove il consumatore sceglie liberamente dove far riparare il proprio veicolo e dove la riparazione deve essere di qualità ed al giusto prezzo.
Altro messaggio significativo colto nella tre giorni è quello di aver capito, tutti insieme, che il dialogo costruttivo tra la base associativa (singoli, consorziati o raggruppamenti in network) e le Associazioni di categoria è l’unico terreno su cui si può costruire una risposta efficace contro una forza economica più potente di noi. La contrapposizione tra la base e le Associazioni di categoria – quando preferita alla critica costruttiva – è solo un grande regalo fatto a chi è più forte di noi, a danno della categoria.
E’ con questa convinzione che le Associazioni nazionali di categoria esporranno argomentazioni e proposte a difesa della categoria, in sede di audizione della VI Commissione alla Camera dei Deputati. Con altrettanta convinzione incontreranno a breve il Sottosegretario Vicari, con l’obiettivo di far stralciare quei punti critici del suo “pacchetto” che hanno una stretta relazione con il mercato della riparazione dei veicoli, e dunque con la loro attività di carrozzieri.