Filiera tessile: intervento del Presidente Cna, Claudio Bettazzi

Sulla filiera tessile, in questi giorni, abbiamo letto su La Nazione interessanti spunti di riflessione che meritano un approfondimento ulteriore perché finalmente abbiamo una diagnosi chiara dello stato di salute del tessile pratese in cui è innegabile che il problema principale sul quale dobbiamo concentrarci, tutti, resta quello di garantire un futuro alla filiera, inteso come corpo unico nel quale tutti gli organi devono essere in salute. Cosa che, ad oggi, non è.

I dati sono inequivocabili e al di là dei “buoni propositi”, chiamano a precise responsabilità tutti gli attori economici del nostro distretto, nel rispetto dei ruoli che ognuno ricopre.

La mappatura della filiera è un punto di partenza, e non di arrivo, dal quale emergono tre elementi sui quali dobbiamo lavorare fin da subito, per la riorganizzazione del rapporto tra contoterzi e committenti.

Primo. Per la prima volta è dimostrato che è necessaria una ridistribuzione della marginalità tra contoterzisti e contoproprio. Non si può parlare di rapporti etici di filiera se all’interno del distretto, ancora oggi, c’è una forte disparità tra coloro che fanno gli investimenti (contoterzisti) e coloro che hanno la relazione con il mercato (contoproprio).

Secondo. E’ necessario attivare rapidamente processi di riorganizzazione della filiera per salvaguardare l’asse portante economico del distretto. Servono piattaforme di servizi logistici, distributivi e figure professionali specifiche che rappresentino l’infrastruttura organizzativa nuova su cui si deve orientare il distretto tessile di Prato.

Terzo. Servono risorse pubbliche per ridisegnare un modello nuovo di distretto. Risorse non a pioggia e non per finanziare i campionari o l’acquisto di macchinari ma per attivare investimenti congiunti che ridisegnino completamente il modello Prato favorendo processi di aggregazione verticali e orizzontali.

Per questo ritengo che l’indagine rischi di restare sulla carta se non sarà seguita da un impegno forte e condiviso per: attivare meccanismi virtuosi di subfornitura, mettere in campo una capacità progettuale, concreta, tra tutti gli attori del tessile – coordinati magari dalla C.c.i.a.a., nel ruolo di ente super partes -, attivare una piattaforma di regole chiare e condivise  mirate sia ad una più equa redistribuzione della redditività, sia a forme di maggior collaborazione tra committenza e terzisti.

Noi siamo disponibili a lavorare da subito per fare sistema, per progettare e intercettare i finanziamenti necessari a rifondare i meccanismi di una filiera che deve risanarsi e ritrovare efficienza per poter investire in maniera continuativa e garantire gli elementi di competitività: qualità del prodotto (intesa come innovazione, customizzazione, specializzazione) e servizio (puntualità e tempestività delle consegne).

 

Il Presidente CNA PRATO

Claudio Bettazzi

 

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