Evento ANCI a Firenze: Luca Rinfreschi dà voce alle pmi

Manifestazione ANCI a Firenze: LUCA RINFRESCHI, Presidente Nazionale CNA Federmoda, ha dato voce alle esigenze e alle richieste dell’imprenditoria nazionale in Piazza della Signoria

Rinfreschi 2 “Come si possono realizzare gli interventi necessari alle imprese e al rilancio dell’economia se le politiche di questo Governo puntano solo a tagliare risorse agli enti locali e, al tempo stesso, se non si interviene sul patto di stabilità che costituisce un muro all’azione di tutti i Comuni d’Italia?”. 
 

LUCA RINFRESCHI, PRESIDENTE NAZIONALE CNA FEDERMODA ha alzato la voce oggi in Piazza della Signoria dove è intervenuto alla manifestazione organizzata da oltre 100 Comuni del centro Italia, in rappresentanza di tutti gli imprenditori di ben 6 Regioni per richiamare la politica del Governo alle sue responsabilità verso gli enti locali e verso le imprese.

Al grido di “Impediamo che mettano al tappeto i nostri Comuni” oltre un centinaio di Sindaci del centro Italia hanno infatti scelto di sdraiarsi sulle antiche pietre di Piazza della Signoria per gridare con forza la loro protesta contro il Governo e chiedere la revisione del Patto di stabilità e il mancato rimborso dell’ICI sulla prima casa (per l’Ici, solo in Toscana, il mancato rimborso arriva a 30 milioni di euro).

“Per uscire da questa crisi che ci attanaglia le piccole e medie imprese hanno bisogno di un impegno serio da parte degli enti locali a cui sono legate a doppio filo – ha esordito Rinfreschi – In questo senso il patto di stabilità toglie sì risorse agli enti pubblici ma è anche un muro contro cui si infrange lo sviluppo del territorio perché oggi blocca, di fatto, i pagamenti dovuti a migliaia di piccoli imprenditori che hanno lavorato o lavorano per le amministrazioni pubbliche”. Detto questo è chiaro che “per reagire alla crisi noi imprenditori stiamo facendo la nostra parte, ci stiamo riorganizzando per competere sia sui mercati globali sia sui mercati interni sempre più colpiti dalla concorrenza sleale e stiamo valorizzando le produzioni italiane.. Ma questo processo richiede il sostegno di una politica industriale con progetti di sistema perché non bastano solo la volontà e la voglia di rischiare da parte degli imprenditori, e non sono sufficienti la ferma convinzione e le nostre risorse finanziarie. Pensiamo solo al territorio tra Pistoia e Firenze dove abitano circa un milione di persone (pari a circa il 25% della popolazione di tutta la Toscana) capaci di produrre ben oltre il 25% del prodotto interno lordo dell’intera Regione Toscana. Quest’area soffre di un  macroscopico ritardo infrastrutturale in materia di strade, autostrade, ferrovie, interporti, reti informatiche, impianti di smaltimento, impianti di depurazione. Questo significa minor competitività per gli imprenditori che operano in un mercato globale, rispetto a concorrenti che lavorano in aree molto più attrezzate della nostra.

Abbiamo bisogno di pagare meno l’energia e lo smaltimento dei rifiuti e di una fiscalità agevolata per i nuovi insediamenti produttivi che permettano il rilancio della nostra economia.  Abbiamo bisogno di rivalutare i centri storici e il patrimonio artistico e paesaggistico che rappresentano il biglietto da visita del nostro territorio e al tempo stesso una fonte di reddito per molti operatori. Abbiamo bisogno di interventi per contrastare l’illegalità e l’economia sommersa, la contraffazione e la concorrenza sleale che minano l’esistenza di molte nostre imprese e abbiamo bisogno di progetti di integrazione economica e sociale con le imprese di comunità straniere”

Su tutti questi fronti, ha concluso Rinfreschi  “servono politiche condivise e trasversali e in questo senso, le organizzazioni dell’artigianato e del commercio hanno già dato un segnale importante costituendo R.eTe Imprese Italia, la nuova grande associazione di rappresentanza di tutte le pmi – oltre 2 milioni di imprese fino ad oggi “invisibili” – e che d’ora in poi parlerà al Governo e a tutti i tavoli di confronto con un’unica sola voce”. 

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