Richiesta di intervento per scongiurare effetti negativi approvazione D. Lgs. di recepimento della Direttiva Europea 2009/28/CE
Spett.le Onorevole, in questo momento di gravissima difficoltà per le imprese che operano nel settore fotovoltaico, in qualità di Presidente della Cna di Prato intendo dare voce al pesante disagio innescato per le imprese dal decreto sulle energie rinnovabili e Le chiedo urgentemente di intervenire presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri al fine di scongiurare gli effetti negativi causati dall’approvazione il 03 marzo u.s. del Decreto Legislativo di recepimento della Direttiva Europea 2009/28/CE.
Si tratta di un provvedimento che al suo interno contiene un elemento di grave danno per le imprese del comparto impiantistico ed in particolare per quelle che operano nel fotovoltaico, unico ramo di attività che negli ultimi anni, nonostante la pesante crisi economica, ha registrato segnali di crescita; un settore che in Toscana conta circa 40.000 imprese e circa 120.000 addetti con una percentuale del 30% di aziende che operano nelle energie rinnovabili.
Il collaudato sistema di incentivazione del fotovoltaico, noto come Conto Energia, rinnovato attraverso il Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico 6 agosto 2010, pubblicato sulla G.U. il 24 agosto, che dal 1°gennaio 2011 sostituiva il precedente, è stato modificato dal Consiglio dei Ministri con le decisioni assunte lo scorso 3 marzo.
In sostanza è stato previsto che entro il 30 aprile dovrebbe essere varato un nuovo decreto che in particolare stabilirà:
a) il limite annuale di potenza elettrica cumulativa degli impianti fotovoltaici che possono ottenere le tariffe incentivanti;
b) le tariffe incentivanti saranno determinate tenendo conto della riduzione dei costi delle tecnologie, dei costi di impianto e degli incentivi applicati negli Stati membri dell’Unione Europea.
Il dato di fatto è che il nuovo Conto Energia viene bloccato ancora prima di raggiungere gli 8.000 MW, obiettivo stabilito nel piano di azione nazionale per le energie rinnovabili, il che rappresenta una regressione non da poco.
Il problema reale è che questo provvedimento non solo blocca gli investimenti e l’attività delle imprese sino al mese di maggio – alimentando un clima di sfiducia intorno a questo settore e mettendo drammaticamente a rischio tutta l’economia del comparto – ma danneggia l’intero Paese, per il mancato raggiungimento della percentuale del 17% da energie rinnovabili, obiettivo indicato dalla Comunità Europea.
Il Governo avrebbe potuto intervenire aggiustando le storture, che anche secondo noi esistono nel sistema, senza però generare una paralisi del comparto. Ma così non è stato, e la situazione è diventata intollerabile per le aziende di tutto il settore impiantistico.
Come CNA siamo impegnati a monitorare la situazione e tengo a sottolinearLe che l’azione della CNA a favore della politica del risparmio energetico e della produzione di energia da fonti rinnovabili poggia su queste priorità:
– una strategia di sostegno stabile e trasparente che incentivi soprattutto l’efficienza e la generazione diffusa di energia da piccoli impianti;
– incentivi allo sviluppo dei settori a monte della filiera energetica mediante l’introduzione di misure agevolate per la nascita di nuove attività;
– facilitazione per il ricorso al credito bancario mediante l’istituzione di strumenti di garanzia destinati ad interventi di efficienza e alla realizzazione di impianti di piccola taglia per la produzione di energia da fonti rinnovabili;
– nuovi criteri di copertura degli incentivi;
– percorsi sostenibili di qualificazione a misura di PMI.
Proprio per questo motivo mi rivolgo a Lei chiedendoLe di rappresentare al Governo i rischi di crisi occupazionale e di depressione economica insiti in tale decreto e confido nella Sua attenzione e sensibilità affinché venga posto in essere un intervento urgente e prioritario a difesa di queste politiche di sviluppo.
Il Presidente Cna Prato
Anselmo Potenza