Edilizia. CNA “Con Provincia e Regione aperti spiragli per le imprese locali”

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Crisi dell’edilizia: sia sul fronte degli appalti sottosoglia, sia per la richiesta di provvedimenti normativi regionali di supporto alle imprese,  Cna incassa i primi risultati importanti. Dal canto suo infatti la Provincia di Prato ha fatto proprio l’appello dell’associazione creando un elenco di imprese a cui attingere per assegnare lavori al di sotto del milione di euro. In più, la Regione Toscana ha appena messo sul piatto la L.R. 40/2011 su edilizia e urbanistica, che introduce non poche novità ed è stata presentata ad un affollatissima platea di 150 imprese in un seminario organizzato la scorsa settimana da Cna Toscana e Anci, alla presenza dell’assessore Anna Marson.

“Abbiamo colto positivamente gli sforzi  della Provincia e della Regione che vanno nella direzione da noi indicata e serviranno a ridare fiato e fiducia alle imprese di un comparto in forte sofferenza – sottolinea Anselmo Potenza –  Per quanto riguarda gli appalti sottosoglia, ad esempio, parliamo di un intervento plurisettoriale, che non coinvolge solo le imprese di costruzioni ma anche installatori, impiantisti, falegnami, produttori di infissi, trasportatori, a cui si aggiungono poi  progettisti, collaudatori e tecnici. La strada intrapresa dalla Provincia dovrebbe valere per ogni ente pubblico, perchè siamo convinti che affidare appalti minori alle imprese del territorio sia vantaggioso per tutti: qualità garantita di opere a regola d’arte, massima vicinanza per controlli e verifiche e la certezza di pagare prezzi equi visto che le imprese locali magari si accontentano di guadagnare meno pur di accontentare il cliente”.

foto 02.02 035Ma questo è solo un primo passo al quale cui andrà ad aggiungersi una legge regionale che, come tiene a precisare Andrea Venturi, presidente Unione Costruzioni Cna, “ non si limita a introdurre novità importanti e a semplificare le procedure, ma apre anche scenari interessanti per il rilancio dell’edilizia, con particolare riferimento al recupero delle aree urbane degradate”. Fermo restando i tempi tecnici necessari agli enti locali per recepire le nuove procedure della legge regionale, prosegue Venturi, “i punti qualificanti sono molti ma i principali spaziano dalla volontà di chiarire l’applicazione della Scia in edilizia al silenzio assenso nell’ambito del rilascio di permessi a costruire, agli interventi per la riqualificazione delle aree urbane. Poi questa legge riformula la categoria di intervento della sostituzione edilizia, introduce la possibilità di certificare i requisiti igienico sanitari da parte del progettista e inserisce nell’attività edilizia libera alcuni manufatti realizzabili in zone agricole. Il tutto, all’interno di un tavolo di confronto aperto dalla Regione con le parti sociali ed economiche, dal quale siamo convinti che possano partire proposte che aiutino e sostengano la ripresa del nostro comparto che rappresenta ancora, di fatto, un traino portante dell’economia di tutta la Toscana”.

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