Sblocca Italia? “E’ una coperta corta. Debito pubblico a 2.166 miliardi, amministrazioni con bilanci disastrati, tagli continui sui servizi. Tutto questo lo viviamo sulla nostra pelle ma oggi abbiamo difficoltà a comprendere cosa il Governo intenda fare per le pmi, quali strumenti e misure stia progettando e, soprattutto, a quali e quanti fondi le imprese potranno accedere in concreto”.
A parlare di manovra in chiaro-scuro è Claudio Bettazzi, presidente Cna. Quali provvedimenti la convincono e quali no ?
“Come Cna sappiamo cosa serve agli imprenditori e abbiamo fatto proposte concrete – a partire dall’abbattimento di un fisco ormai insostenibile (la Banca mondiale dice che siamo i più tartassati del mondo con una pressione che rasenterà il 74,4%) – ma di risposte, per ora, non ne vedo. Nello Sblocca Italia non si parla di tagli alla burocrazia: 11.000 euro l’anno per ogni nostra impresa; né di azioni per migliorare l’accesso al credito. Benvenga la scelta di Draghi sul costo del denaro, ma il problema resta la mancanza di condizioni e garanzie accettabili per ottenere credito. Scarsi poi gli interventi su ricerca e innovazione, sul taglio dei costi per l’energia (l’Italia è fanalino di coda e anche se a Prato ci sono state iniziative orientate al distretto dell’energia, è fondamentale essere più incisivi). Ecco perché su tutto questo va avviata una riflessione seria, in cui rientrino anche nuovi meccanismi per far ripartire tutti i cantieri (non solo le grandi infrastrutture) che hanno la nostra massima attenzione. Il motivo? Sull’edilizia si gioca il futuro dell’economia e di migliaia di imprese che continuano a rappresentare un pilastro produttivo, seppur ancora in profonda recessione (a Prato nel 2013 si sono persi 7 milioni di euro nelle costruzioni). Bene dunque semplificare gli appalti, ma servirà a poco se i bandi non saranno studiati su nuovi criteri e mirati alle pmi”.
Come si risponde al declino ?
“Qui abbiamo migliaia di imprese competitive: 15.000 solo tra i soci Cna, il 50% del Pil del sistema produttivo toscano, è un tessuto dal quale ripartire. Per supportarlo Cna ha avviato il progetto di Area vasta Prato, Firenze e Pistoia e un sistema sinergico di servizi sempre più mirati e competitivi. Ecco, al Governo chiediamo lo stesso impegno: risposte politiche di ampio respiro che garantiscano ricadute sui territori. In caso contrario, lo Sblocca Italia non servirà ad aiutare le pmi”.
Cosa preoccupa di più gli imprenditori ?
“La domanda interna e i consumi non sono ripartiti. Oggi si parla di deflazione, termine che genera forti timori perché si ripercuote sul valore della produzione e innesca la tendenza ad abbattere i prezzi in modo indiscriminato. Ecco perché, senza un disegno politico e investimenti specifici su manifattura e produzione, non ci sarà ripresa. In questo caso, il rischio è assistere impotenti alla chiusura di centinaia di aziende – con annessa perdita di Pil, entrate fiscali, produzione e occupazione – e all’irrevocabile impoverimento di tutto il territorio”.