Covid 19 – Allarme dei fotografi “siamo a rischio sopravvivenza. Basta abusivi in cerimonie e riti pubblici”

“L’emergenza Covid-19 sta cancellando la professione del fotografo, che si trova ancor più sotto l’attacco degli abusivi” denuncia Andrea Nannini, portavoce dei fotografi toscani della CNA
Dopo tanti anni che ne sento parlare, credo sia giunto il momento di passare ai fatti – ci va giù deciso Andrea Nannini, portavoce Cna dei fotografi toscani – l’emergenza provocata dal Covid-19 sta cancellando dalla storia la professione del fotografo. Siamo sotto l’attacco degli abusivi che operano nel silenzio delle istituzioni le quali nella migliore delle ipotesi li tollerano, altre volte sono conniventi. I fotografi che vivono di celebrazioni, cresime, comunioni e matrimoni, hanno perso un anno di incassi, ma dovranno continuare a pagare tasse e imposte. Tenendo conto – continua Nannini – che potremmo perdere la metà dei professionisti, lasceremo praterie sterminate agli abusivi con danno alle casse dello stato e cancellando la memoria, già in buona parte rimossa, dei primi vent’anni di questo secolo. Siamo ai titoli finali di un film già visto troppe volte e non veniamo neppure menzionati”.
Secondo il portavoce dei fotografi Cna il correttivo sarebbe semplice: “Quando il fotografo deve svolgere un servizio presenti un’autocertificazione nella quale dichiara se è un professionista o un amico/parente del committente. Troppi servizi in un lasso di tempo breve lo renderanno poco credibile. Se poi è in grado di dimostrare che non è un evasore abituale, tanto meglio per lui. Certo, attrezzature da migliaia di euro qualche sospetto lo fanno nascere”.
“C’è poi – sempre secondo Nannini – il valore della conservazione della memoria: “In una regione forte di grande tradizione archivistica come la nostra, basta dire Alinari per capire quale immenso valore abbia la conservazione delle immagini del passato; ditemi voi quale ‘fotografo della domenica’ si assumerebbe il costoso onere di tenere tutto su tanti e costosi hard disk. Ovviamente nessuno”.
L’appello è chiaro: “basta abusivi, nelle celebrazioni, sia laiche che religiose, nelle università, nelle scuole e in tutti i gangli della Pubblica Amministrazione. Almeno questo!”.

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