Di fronte al perdurare della crisi che tanto duramente sta colpendo il nostro sistema economico, è oramai opinione unanime dei massimi esponenti economici che il solo mercato interno, aggredito dalla crisi dei consumi, appesantito dalla burocrazia e soverchiato dalla concorrenza dei paesi a basso costo di manodopera, non può più rappresentare, nella maggior parte dei casi, la dimensione ideale per numerose imprese.
E’ recente la pubblicazione della Relazione del Garante per le micro, piccole e medie imprese nella quale si afferma senza mezze misure che la realtà produttiva italiana potrà sopravvivere alla crisi, ed uscirne addirittura rafforzata, a condizione che vengano attuati specifici interventi volti ad accrescere la competitività dell’intero apparato produttivo.
Fra le varie misure un ruolo importante è giocato da quelle volte a favorire l’internazionalizzazione.
Secondo il Garante il “rinascimento produttivo” italiano può essere trainato dalle MPMI innovative, internazionalizzate, aggregate in rete. E’ in questo tipo di realtà che si registrano fatturati superiori alla media e si creano più posti di lavoro.
La CNA deve pertanto strutturarsi al fine di essere sempre più al fianco delle imprese che internazionalizzano, per fornire loro un supporto che sia qualificato ed utile.
Inoltre la nostra Associazione deve diventare uno stimolo ed una guida per quelle imprese che ancora non si sono poste l’obbiettivo di internazionalizzare ma che, compiendo i giusti passi nei giusti tempi, potrebbero cominciare a valutare un corretto e proficuo approccio all’export.
Si tratta quindi di costruire un progetto di ampio respiro che metta a sistema gli strumenti utilizzati dalla CNA nelle varie realtà territoriali italiane ma, soprattutto, che parta dalla qualificata esperienza di quelle imprese CNA che da anni si sono indirizzate ai mercati internazionali.
Abbiamo individuato alcuni gruppi ristretti imprenditori a partire dai settori tradizionalmente più votati all’export quali Produzione, Industria ed Alimentare, per continuare con la Moda, l’Artistico e l’ICT, fino ad arrivare a settori tradizionalmente meno inclini alle dinamiche internazionali come le Costruzioni, gli Impiantisti e i Servizi. A questi imprenditori chiediamo di mettere a frutto la loro conoscenza e la loro esperienza sull’internazionalizzazione per fare sì che l’Associazione sia sempre di più in grado di confrontarsi positivamente con tali scenari, a tutto vantaggio degli Associati.
L’obbiettivo è duplice:
1) Supportare in maniera sempre più efficace le imprese che già internazionalizzano nei processi di sviluppo di tali dinamiche
2) Incrementare il numero e la tipologia delle imprese che si avvicinano all’internazionalizzazione.
Le aziende già internazionalizzate dovranno cioè trovare risposte concrete, immediate e qualitativamente elevate a tutte le loro esigenze.
D’altra parte, tutti quegli imprenditori che fino ad oggi non hanno avuto la possibilità di internazionalizzare dovranno essere messe nelle condizioni di verificare se e come esse possano riuscire a sbarcare sui mercati esteri.
Internazionalizzare non è per tutti, certo, ma rappresenta comunque un’attività da non scartare a priori. La CNA attraverso la sua società dei mestieri, Impresa +, dovrà quindi guidare l’impresa in questo percorso individuando le giuste soluzioni e le opportune tempistiche, gli strumenti da utilizzare e le opportunità da cogliere.
Si tratta di un percorso complesso, difficile, che pone la nostra Associazione di fonte alla necessità di fare un salto di qualità e di confrontarsi con scenari nuovi, complicati ma estremamente stimolanti. Una sfida che come Sistema CNA, a fianco delle imprese, non possiamo fallire.