CNA: “Troppe imprese ancora escluse da contributi con la soglia al 30%. Il DEF dovrà prevedere un nuovo scostamento di bilancio e un meccanismo di decalage calibrato sul trend dei fatturati”

Introdurre un meccanismo di “decalage” che preveda la progressiva riduzione a scalare del contributo in relazione all’andamento del fatturato e la richiesta di un nuovo scostamento di bilancio.

Dopo il via libera al Decreto Sostegni – che ha accolto le richieste di Cna di superare i codici Ateco – è apparso evidente che non ci saranno risposte all’altezza sul fronte dei ristori. Per questo Francesco Viti presidente di Federmoda CNA Toscana Centro torna a chiedere con forza l’applicazione di un meccanismo di decalage e a ribadire la necessità di un nuovo scostamento di bilancio visto che “anche la soglia del 30% sul calo di fatturato impatterà enormemente sulle aziende del sistema Moda e, in pratica, lascerà fuori dagli aiuti del Governo circa 4 imprese su 10. Per questo, malgrado i piccoli passi avanti ottenuti e per cui ci siamo battuti a livello nazionale, in pratica molte imprese resteranno escluse dai contributi a fondo perduto previsti dal Decreto”.

Secondo Viti,  “aver mantenuto una soglia per poter accedere ai benefici rappresenta comunque una ingiusta discriminazione nei confronti di migliaia di attività economiche che nel 2020 hanno subito pesanti cadute del fatturato, pur al di sotto del 30%, e non percepiranno alcun ristoro. Chi ha perso il 20, il 25 o il 29% del fatturato non è in situazioni meno drammatiche di chi ha perso il 30%, vista la marginalità molto bassa che si registra da anni, in particolar modo per le imprese conto terzi della filiera del tessile, peraltro peggiorata dall’emergenza Covid.

In base all’ultimo studio elaborato da CNA sui cali di fatturato emerge infatti che l’80,8% delle imprese della manifattura e dei servizi ha registrato una perdita media del fatturato 2020 e del 27,2% rispetto al 2019. Ecco perché  – conclude Viti – è fondamentale rinnovare sia l’invito a Governo e Parlamento ad introdurre un meccanismo di decalage che preveda la progressiva riduzione del contributo in relazione all’andamento del fatturato e che, di pari passo, venga definito un ulteriore scostamento di bilancio, come annunciato il Presidente del Consiglio in occasione della presentazione del Documento di Economia e Finanza, sia lanciare un appello forte ai parlamentari dell’area, affinché si impegnino a portare l’appello delle imprese sui tavoli ministeriali, visto che il decreto sostegni non riuscirà certo ad alleviare le enormi difficoltà vissute dalle imprese che, privati dei sostegni, quasi sicuramente non riusciranno a rialzare la testa, recuperando ordini, clienti e mercati”.

 

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