È a partire da aprile di quest’anno che l’Amministrazione comunale ha avviato i lavori per un tavolo dedicato proprio alla promozione sostenibile e circolare dell’agricoltura e della filiera corta pratese, coinvolgendo tutti gli stakeholder di riferimento, per la valorizzazione delle produzioni agroalimentari locali. La costituzione definitiva rappresenta la prima vera azione incentrata sulla valorizzazione della filiera corta che ha l’obiettivo di sostenere l’economia locale urbana e periurbana del territorio.
Questo Tavolo rientra nella strategia “Prato Circular City”, promossa dal Comune di Prato, per facilitare la transizione della città verso l’economia circolare in quanto Prato è fortemente caratterizzata da un distretto produttivo omogeneo e si presenta come particolarmente adatta per questo processo.
I principali output sono stati individuati attingendo al Next Generation Prato, un documento programmatico grazie al quale la città si è allineata alle priorità individuate dal PNRR a livello nazionale e dal Recovery Fund a livello europeo.
L’impegno di tutti gli stakeholder del territorio coinvolti è indirizzato a riunirsi periodicamente per la pianificazione delle politiche strategiche di settore con un approccio integrato e sistemico orientate all’attuazione di percorsi virtuosi per la minimizzazione degli scarti agroalimentari e al consumo responsabile in chiave di economia circolare, alla definizione di un modello di governance che coordini la gestione del territorio agricolo, la produzione agricola periurbana e quella urbana e allo sviluppo di un sistema agricolo urbano circolare basato sui saperi e sulle eccellenze del territorio applicando politiche sostenibili e di innovazione, nella forma di un Piano di Azione per un Sistema Agricolo Urbano Circolare per Prato, che sarà parte integrante del Piano Strutturale – Agenda Urbana Prato 2050.
“Il protocollo firmato stamani si inserisce nel più generale progetto di Prato Circular City e in una delle sue strategie in particolare, quella volta a costruire politiche sulla gestione del territorio agricolo – ha commentato l’assessore all’Urbanistica e all’Ambiente Valerio Barberis – L’obiettivo è di realizzare un’idea della città in cui il tema dell’agricoltura è sicuramente centrale per la gestione ecologica e ambientale strettamente connesso con la produzione agricola e agroalimentare. Nel concreto – ha concluso Barberis – il protocollo si traduce in tavoli di lavoro che possono riguardare, ad esempio, il rapporto tra produzione agricola locale e le mense pubbliche, oppure ancora la possibile relazione tra aziende del distretto tessile e l’agricoltura”.
“Il tema dell’agricoltura e dell’agroalimentare, con la firma del protocollo, viene inserito in una strategia più generale, che a sua volta mira a guardare anche ai modelli in materia a livello regionale e nazionale – ha dichiarato l’assessora alle Attività Produttive Benedetta Squittieri – Da questo lavoro condiviso possono consolidarsi e rafforzarsi non solo le scelte prese insieme, ma può anche essere sistematizzata la distribuzione delle competenze tra gli attori che affrontano il tema. In questo, la presenza anche del PIN tra i firmatari, e quindi del mondo della ricerca, qualifica e dà valore al lavoro futuro”.
“Con questo protocollo si realizzano due cose: si continua il dialogo tra gli operatori economici per superare insieme i problemi e raggiungere i risultati e, dall’altra parte, è una prova tecnica di trasmissione della strategia di economia circolare dall’ambito del tessile a quello alimentare – ha concluso la presidente del PIN Daniela Toccafondi – Questa è una prova di coerenza complessiva per la città di Prato: ovvero, ovunque si applichino certi concetti, questi possono diventare un modello di successo indipendentemente dal settore. Pertanto, la sfida non è legarsi a delle tradizioni, ma unire le due tradizioni, tessile e agricola, con la volontà di guardare a tempi collocati nel futuro”.