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CNA: lotta aperta agli abusivi

Lotta aperta agli abusivil’ha proclamata la CNA all’evento  “LEGALITA’, QUALITA’, PROFESSIONALITA’”.

Complice la crisi economica, l’abusivismo è un fenomeno che è sempre più diffuso in particolare nei settori moda, benessere, fotografi professionisti. Le imprese di questi comparti infatti da alcuni anni stanno attraversando un periodo particolarmente difficile, con evidente riduzione di lavoro e fatturato, a causa non solo del perdurare della crisi economica, ma anche della concorrenza sleale di persone e attività che lavorano in modo non regolare.

CNA, che sta monitorando da tempo tale fenomeno, ne ha discusso aspetti e modalità per combatterlo durante l’evento “LEGALITA’ – QUALITA’ – PROFESSIONALITA’” lunedì 2 marzo a Pisa con la partecipazione di dirigenti nazionali, regionali e provinciali dell’Associazione, nonché rappresentanti delle Istituzioni.

E CNA ha anche presentato una serie di proposte per aggredire la concorrenza sleale di chi lavora in modo non regolare: tavoli provinciali con tutte le componenti istituzionali, associative e gli organi di vigilanza, coordinati da Camera di commercio e/o Prefettura, con il compito di monitorare il fenomeno e predisporre azioni coordinate; maggiori controlli da parte degli organi di vigilanza. A Polizia municipale, Asl, Nas, Guardia di Finanza ecc., CNA chiede un impegno straordinario per colpire in maniera forte l’abusivismo, ma anche per attuare sinergie comuni per combattere l’illegalità e creare nuove opportunità di occupazione.

I tavoli sulla legalità, oltre ai controlli, dovranno preparare programmi e campagne per informare il cittadino sui rischi che corre ogni qualvolta ricorre all’utilizzo di servizi e prodotti non regolari.

Sono intervenuti:

Antonio Stocchi – Presidente Nazionale CNA Benessere e Sanità

Andrea Nannini – Presidente Nazionale CNA Comunicazione e T.A.

Luca Marco Rinfreschi – Presidente Nazionale CNA Federmoda

Valter Tamburini – Presidente CNA Toscana

Andrea Zavanella – Presidente CNA Pisa

Ivan Ferrucci – Consigliere Regione Toscana

Andrea Sereni – Presidente Unioncamere Toscana

Sandra Capuzzi – Responsabile settore Politiche sociali di Anci Toscana e Assessore del Comune di Pisa

 

Abusivismo nel settore del benessere (acconciatori ed estetiste)

Il settore della bellezza è potenzialmente vastissimo: in Europa ci sono circa 400.000 saloni, più di 1milione di addetti (circa l’8% di tutto il settore servizi europeo) e più o meno 350.000.000 possibili clienti.  In Italia le imprese di acconciatura sono all’incirca 80.000 con quasi 170.000 addetti; le imprese del settore estetica-benessere sono approssimativamente 31.000 con circa 95.000 addetti. Il fatturato dell’intero settore è 6 MLD euro. I consumi di cosmetici superano € 9.500milioni.

In Toscana le imprese nel settore acconciatura sono più di 9.000 e circa 4.000 nel settore estetica; la dimensione media è di 2,2 addetti. Il 93% delle imprese sono artigiane e queste occupano il 95,3% degli addetti del settore che sono in totale oltre 28.500.

Le aziende del settore operano  con professionalità, qualità e dinamismo; vi lavorano molte persone giovani ed intraprendenti che assicurano il pieno rispetto di tutte le norme igienico-sanitarie: sterilizzazione degli strumenti, igiene degli operatori, utilizzo di cosmetici ed apparecchiature.

Purtroppo con la crisi anche questo settore ha subito una flessione, mentre è aumentato il fenomeno dell’abusivismo: secondo stime CNA, oltre il 50% delle attività si svolge in modo non regolare.

Chi svolge attività abusiva non paga le tasse, non rispetta i requisiti igienico sanitari, non utilizza correttamente apparecchiature e cosmetici. Si tratta di concorrenza sleale ed il danno economico è altissimo nei confronti delle aziende regolari, ma anche sulla comunità in termini di “costi sociali”. Si pensi all’ammontare delle tasse non pagate, dei contributi non versati e all’impatto che questo ha sui servizi sociali, di cui magari l’abusivo stesso usufruisce perché risulta disoccupato.

I clienti devono capire che dietro una piega a 8 euro si nasconde una realtà fuorilegge che danneggia i servizi per l’infanzia, gli anziani e i disabili, per il trasporto pubblico, per lo sviluppo delle infrastrutture. L’abusivo vive sulle spalle di tutti i cittadini onesti che pagano le tasse.

Vi è poi l’aspetto relativo ai danni che gli abusivi possono causare ai clienti: dermatiti, micosi, funghi, allergie, dovute a epilazioni non corrette, prodotti non testati, scaduti o di scarsa qualità; traumi muscolari e danni ai capillari causati da massaggi non professionali o dall’utilizzo scorretto di apparecchiature, ma anche epatite C provocata da strumenti non sterilizzati correttamente.

 

Abusivismo nel settore dei fotografi professionisti

In Italia ci sono circa 11.880 fotografi professionisti, di cui circa 600 in Toscana, ma i fotografi irregolari equivalgono per numero a quelli professionali.

Il fenomeno del lavoro nero è molto diffuso in questo settore con fotografi improvvisati per le cerimonie (eventi di enti pubblici, manifestazioni sportive, sagre paesane, cresime, comunioni, matrimoni ed altro ancora).

Qualcosa si può e si deve fare da subito: intanto applicare le regole esistenti e affidare i servizi commissionati dalla pubblica amministrazione solo a fotografi professionisti iscritti alla Camera di commercio e in possesso della partita Iva. Inoltre in ogni tipo di manifestazione in cui è coinvolta la PA, ma anche nelle cerimonie religiose, è sufficiente che preventivamente venga dichiarato il nominativo del fotografo autorizzato al servizio fotografico, che dovrà essere necessariamente un professionista abilitato ed in regola.

I fotografi professionisti chiedono semplicemente il rispetto delle leggi e un maggior controllo da parte della pubblica amministrazione.

 

Abusivismo nel settore Moda

Le aziende artigiane di confezioni e pelletteria in Toscana sono 9.287 unità, con oltre 30.000 addetti (a livello nazionale sono 42.919 imprese). È il tessuto diffuso della piccola impresa manifatturiera, non solo subfornitrice di grandi marchi della moda, ma capace di competere sui mercati internazionali con un prodotto proprio di alta qualità.

Il gruppo dirigente di CNA Federmoda da tempo mantiene in evidenzia verso le istituzioni il dumping, un fenomeno di concorrenza sleale che ormai colpisce tutto il comparto soprattutto per la presenza di gruppi di neo aziende composte da personale spesso di origini asiatiche, che si propongono sul mercato con prezzi inferiori di oltre il 50% rispetto alle imprese tradizionali. Il fenomeno, concentrato soprattutto nell’area pratese e fiorentina, si è esteso negli anni a tutta la Toscana. Dopo i tragici fatti verificatisi a Prato, le autorità preposte hanno intensificato i controlli sulle aziende che operano in maniera non regolare. Ma questo non è sufficiente a debellare il fenomeno che è in continua espansione.

Fonti INDICAM, WTO e OCSE: stimano tra il 7% e il 20% il peso delle vendite di merci contraffatte sull’intero commercio mondiale [il 20% riguarda tessile, moda e abbigliamento, nell’UE si stima un 22%]; in Italia si parla di un valore d’affari stimato in 7 miliardi di euro, il 50% di questi è riferito all’area TAC; stimano in 270.000 i posti di lavoro persi negli ultimi dieci anni a livello mondiale a causa della contraffazione, 125.000 di questi nella Comunità Europea; l’OCSE segnala particolare attenzione al fenomeno e alle sue connessioni con elementi del terrorismo internazionale e delle organizzazioni criminali.

La Camera Commercio Internazionale stima che a livello mondiale, entro l’anno 2015, il settore del falso costerà alla comunità circa 1.700 miliardi di dollari e che il fenomeno crescente metterà, nel periodo, a rischio ogni anno 2,5 milioni di posti di lavoro regolare.

L’impegno del gruppo dirigente di CNA Federmoda è rivolto a tutelare e valorizzare i prodotti italiani e combattere la contraffazione, anche attraverso importanti iniziative.

Artigiano Contemporaneo è il marchio collettivo dell’eccellenza manifatturiera italiana, lanciato da CNA Federmoda Toscana già dal 2012 per valorizzare le imprese dell’alta manifattura artigianale della moda con il portale www.artigianocontemporaneo.it, i canali social, i fashion event.

Il marchio “manifattura italiana” è l’evoluzione di un progetto che ha visto CNA Federmoda impegnata nella promozione dell’intera filiera moda italiana sui mercati internazionali e si trasforma in un marchio per le imprese in possesso della certificazione di “Ideato e Realizzato in Italia” rilasciata dal Comitato di Certificazione di Unionfiliere (Organismo di Unioncamere) grazie ad un accordo proprio con CNA Federmoda.

Ma ancora tutto questo non basta: occorre una migliore legislazione nazionale e soprattutto europea per la  marcatura dell’origine dei prodotti, importante fattore competitivo per le produzioni made in Italy e strumento di tutela del consumatore.

 

Una prima iniziativa concreta di CNA:

#IMPRENDITORIONESTI

#imprenditoreonesto banner grandeConcorrenza sleale, abusivismo, contraffazione sono fenomeni che colpiscono le imprese sane che creano onestamente ricchezza. Chi agisce al di fuori delle regole colpisce l’economia sana, inquina la professionalità delle imprese che operano nella legalità, minaccia l’immagine del Made in Italy.

Per contrastare l’illegalità CNA Toscana è a fianco dei propri imprenditori: chiedendo l’applicazione degli strumenti di controllo e tutela; assistendo le imprese negli adempimenti necessari al rispetto delle regole; lanciando un messaggio positivo, contenuto in una campagna di comunicazione per valorizzare i volti dei milioni di imprenditori che lavorano onestamente, mandando avanti l’economia del nostro Paese.

Un’azione condivisa, collettiva e virale a tutela del Made in Italy e della professionalità dei nostri #imprenditorionesti. Una pagina facebook per diffondere il racconto e le esperienze di chi lavora onestamente: https://www.facebook.com/imprenditorionesti Una mail per chiedere informazioni e fare segnalazioni a CNA: imprenditorionesti@gmail.com.

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