Creare in Appennino comunità energetiche costituite da imprese in grado di produrre e condividere energie rinnovabili. Obiettivo: ridurre i costi energetici che stanno soffocando le imprese, puntare sulle energie green utilizzando i fondi del Pnrr che valorizzano la transizione ecologica e la rivoluzione verde. Ha preso il via il progetto “Appennino Green Economy” che vede insieme Cna Industria Bologna, Cna Industria Toscana e Cna Industria Toscana Centro, con la collaborazione di Cna Emilia-Romagna. Nell’area dell’Appennino al confine tra le province di Pistoia e Bologna è infatti emerso un forte interesse al tema delle comunità energetiche sia da parte degli utilizzatori che dei potenziali partner. La Cna con questo progetto intende stimolare gli enti locali ad impegnarsi con le imprese nella realizzazione di impianti innovativi di produzione di energia, utilizzando le energie prodotte dagli impianti idraulici, eolici e fotovoltaici.
“L’ottica è quella dell’autoconsumo e della collaborazione – spiegano Argeo Bartolomei, Presidente Cna Industria Toscana; Franco Vitali, Presidente Cna Industria Bologna e Riccardo Gorgeri, Presidente Cna Industria Toscana Centro. Il concetto di autoconsumo si riferisce alla possibilità di consumare in loco l’energia elettrica prodotta da un impianto di generazione locale per far fronte ai propri fabbisogni energetici. L’area dell’Appennino, oltre ad avere aziende interessate al progetto, ha la possibilità di sfruttare sia risorse idriche (fiumi, cascate), sia eoliche vista la posizione che permette di sfruttare aree ventose”.
Il primo step del progetto è un questionario che in questi giorni viene inviato alle imprese associate Cna potenzialmente interessate, chiedendo una loro manifestazione di interesse a far parte delle future comunità energetiche. Alle imprese che hanno competenze tecniche nella produzione di attrezzature o componenti di impianti di produzione di energia viene chiesto se sono interessate a lavorare per la realizzazione di impianti microidraulici, microeolici, fotovoltaici. E all’utilizzo del legname da recupero e al riciclo dei residui di lavorazione.
Una volta indagato il reale interesse sulla fattibilità di un piano concreto, si metteranno in rete le imprese. “L’idea – proseguono i presidenti Cna Industria – è che si possa realizzare un progetto che riunisca un certo numero di aziende disposte ad investire su impianti di energia rinnovabile per ottenere autoproduzione con abbattimento dei costi e per distribuire l’energia prodotta eventualmente anche con i privati. Se viene individuato l’interesse di un certo numero di imprese, le istituzioni saranno coinvolte per la ricerca di fonti di finanziamento e sostegno per la realizzazione del progetto. Verranno poi organizzati eventi di presentazione per coinvolgere anche enti locali e regionali”. “Il caro energia – conclude la Cna – la dipendenza energetica amplificata dalla guerra in Ucraina, ci hanno reso consapevoli che va radicalmente cambiato il piano energetico. Le comunità di imprese che condividono energia rinnovabile in più hanno anche una connotazione green perfettamente in linea coi principi della sostenibilità e della transizione ecologica”.