Tante le “meritevoli iniziative di solidarietà sul territorio a favore dei cittadini ucraini” ricordano, dicendosi “certi che il sistema CNA, le nostre imprenditrici e i nostri imprenditori non faranno mancare sostegno e supporto per alleviare le profende sofferenze“.
“Il conflitto sta provocando inoltre pesanti ricadute a livello globale e il nostro Paese è tra i più esposti per il rilevante interscambio con i paesi coinvolti nel conflitto. Sono già ben visibili gli effetti sui costi energetici e nell’approvvigionamento di molte materie prime, dalla meccanica alla filiera agroalimentare, nonché nelle difficoltà che incontrano le imprese italiane esportatrici e non solo.
Stiamo anche predisponendo una indagine per misurare in profondità e quantificare gli effetti della guerra sul tessuto delle nostre imprese che ci consentirà di elaborare e presentare proposte al governo in particolare grazie alla partecipazione della CNA alla task force istituita presso il ministero dello Sviluppo Economico appositamente costituita per valutare i contraccolpi del conflitto e assistere le imprese in questa delicata fase. Siamo convinti che dopo la prova offerta durante la pandemia, la Confederazione in tutte le sue articolazioni darà ancora prova di vicinanza e sostegno ai nostri imprenditori e di guardare all’interesse generale del Paese.
In segno di vicinanza, la Confederazione ha lanciato alcune iniziative di solidarietà, come le vetrofanie che ogni impresa potrà appendere nelle botteghe, nei laboratori, nelle officine e nei negozi di tutta Italia.
Un piccolo gesto dal grande significato. Perché le donne e gli uomini che formano la grande comunità della CNA esprimono il totale rifiuto della guerra.
E’ inaccettabile la prospettiva che l’Europa possa tornare a vivere i giorni più bui della sua lunga storia”: si apre così la lettera a firma del segretario generale e del presidente nazionale di CNA. Sergio Silvestrini e Dario Costantini. I vertici della Confederazione esprimono “vicinanza e solidarietà all’Ucraina per il dramma umanitario che sta vivendo, e un forte appello per la massima mobilitazione a favore del dialogo per trovare soluzioni in nome della pace e della civile convivenza tra i popoli”.