Si dicono insoddisfatte per la scarsa progettualità dei Comuni dell’area della Montagna verso le risorse provenienti dal PNRR, ritengono inadeguata la viabilità e le connessioni viarie, chiedono alle amministrazioni di dare priorità alla riqualificazione stradale, alla connettività, al turismo, ai progetti per nuove fonti di energia rinnovabile e criticano fortemente il livello di assistenza sanitaria sul territorio.
Sono queste, in sintesi, solo alcune delle risposte date da circa 100 imprese della Montagna Pistoiese al questionario lanciato da CNA Toscana Centro insieme ad IRPET per raccogliere il sentiment del territorio e aprire un dibattito con i rappresentanti istituzionali in occasione dell’incontro “La Montagna al centro, opportunità per una nuova competitività del territorio” tenutosi venerdì 5 novembre nella sala del progetto MO.TO.RE a Campo Tizzoro.
L’iniziativa, coordinata dal Vicedirettore Cna Toscana Centro Stefano Vivai, ha offerto l’occasione per presentare l’indagine CNA sul livello dei servizi e il tasso di gradimento delle imprese della Montagna pistoiese. Su questo dati si è aperta la tavola rotonda con Marco Buonomini (Presidente Cna Area Montagna Pistoiese), Sabrina Iommi (Ricercatrice Irpet), Stefano Casini Benvenuti (già Direttore Irpet), Marco Niccolai (Presidente Commissione istituzionale Aree Interne Consiglio regionale della Toscana), Claudio Bettazzi (Presidente Cna Toscana Centro) e i rappresentanti istituzionali: Luca Marmo (Sindaco s. Marcello Piteglio e Presidente Provincia Pistoia), Gabriele Bacci (Vicesindaco Comune Abetone Cutigliano), Fabio Micheletti (Sindaco di Sambuca Pistoiese) e Alessandro Sabella (Assessore per le politiche della Montagna del Comune di Pistoia).
“Parliamo di una realtà di quasi un migliaio di imprese di piccola e media dimensione ma di alto livello tecnologico che danno lavoro ad oltre 350 addetti, che hanno esigenze elevate in termini di collegamenti sia viari che tecnologici – sottolinea Marco Buonomini, Presidente dell’Area territoriale di Cna Toscana Centro – Questa iniziativa è nata dalla volontà di CNA di avanzare proposte concrete di sviluppo territoriale affinchè vengano compiuti tutti i necessari passaggi di progettualità condivisa, necessari ad intercettare le imminenti risorse. Abbiamo occasioni uniche ed irripetibili per sciogliere i nodi che da sempre zavorrano lo sviluppo locale. La fase pandemica ha evidenziato che l’area della Montagna Pistoiese è ricca di asset con grande potenzialità: l’utilizzo del patrimonio locale (naturale, industriale e sociale) per creare valore a vantaggio della competitività del territorio, rappresenta la chiave con la quale affrontare le prossime sfide. Il turismo, ad esempio, rappresenta un fondamentale volano ma ha bisogno dell’attuazione di progetti concreti di promozione territoriale. Di pari passo, il settore manifatturiero rappresenta l’unica leva reale capace di creare sviluppo e quindi valore aggiunto e ad esso bisogna guardare per il futuro. Due sono i pilastri necessari su cui agire: connettività e riqualificazione dei collegamenti stradali. L’occasione unica e straordinaria del Next generation Europe potrebbe essere l’ultima che abbiamo per cambiare le cose. Lo stesso discorso vale per l’innovazione dell’assistenza sanitaria territoriale, ormai non più prorogabile, tramite il potenziamento dell’assistenza domiciliare, la definizione delle cosiddette “case delle comunità” in integrazione all’attività dell’ospedale, ma anche la possibilità di ottenere recupero energetico dai residui organici del bosco tramite impianti di biometano oppure interventi di agrovoltaico, così come bisogna puntare sulla promozione turistica 4.0 e sulla necessità di sviluppare percorsi formativi post diploma in grado di valorizzare le risorse ed il fare impresa della montagna. Chiediamo quindi alla politica locale e regionale e agli altri attori locali azioni di condivisione di visione e progetti, il tutto in tempi rapidi, visto che la nostra provincia è già in estremo ritardo rispetto al cronoprogramma delle risorse a disposizione”.
Come sottolineato dal Presidente di CNA Toscana Centro, Claudio Bettazzi “in un contesto naturalistico così particolare, lo sviluppo di imprese di così alto livello tecnologico dimostra che è strategico attrarre investimenti dal PNRR per la programmazione degli investimenti sulla Montagna Pistoiese, e che le amministrazioni pubbliche sono chiamate a mettere in campo tutte le progettualità possibili, visto che parliamo di un segmento unico del manifatturiero produttivo, una filiera fortemente innovativa che dà lavoro a centinaia di persone ed esporta le proprie produzioni metalmeccaniche in tutto il mondo. Ecco perché, con questa iniziativa, abbiamo voluto quantificare il valore di questa nostra eccellenza e richiamare l’attenzione di istituzioni e mondo politico per trovare, tutti insieme, dei possibili strumenti di crescita che possano convogliare su questo territorio parte delle risorse che arriveranno dal PNRR e dare risposte concrete ai bisogni di questi strategici insediamenti
SINTESI DEI RISULTATI DELL’INDAGINE CNA
Per lo sviluppo della Montagna Pistoiese le circa 100 imprese che hanno risposto al questionario ritengono strategico il settore del turismo (67,4%) e del manifatturiero (38,9%), seguite da agricoltura forestale (35,8%) servizi (35,8%) e terzo settore (7,4%). Sul fronte dell’attenzione dei Comuni dell’area sulle opportunità derivanti dalla nuove risorse finanziarie (Pnrr, fondi strutturali, Snai) il 71,6% del campione la ritiene insufficiente o molto insufficiente; così come giudizi negativi piovono sull’efficacia dei servizi alle imprese e ai cittadini: il 60% li ritiene molto inadeguati e solo il 40% sufficienti o buoni. Inoltre il 57,4% del campione intervistato dichiara di aver avuto difficoltà ad investire nel digitale con le attuali infrastrutture immateriali e circa il 50% esprime voto negativo sull’efficacia della promozione digitale turistica. Non solo. Parlando di infrastrutture viarie che collegano i Comuni della Montagna pistoiese ai centri maggiori e alle autostrade, ben l’86% del campione le ritiene molto insufficienti e gli intervistati chiedono che si dia priorità alla SR 66/12 (56,59%), all’asse di collegamento SS66/SS64 (20%), alla riqualificazione della SS 64 (10%), alla linea ferroviaria Porrettana (9%) e agli impianti di collegamento sul versante Corno alle Scale (2%).
Alla domanda se si ritiene che la Montagna rappresenti un’area idonea per sviluppare un progetto da fonti di energia rinnovabile (come ad esempio un impianto di biometano) l’86,4% ha risposto in modo positivo; mentre le imprese e i cittadini della Montagna si dicono fortemente insoddisfatti dell’assistenza sanitaria sul territorio (insufficiente per il 73,6% del campione).
Idee chiare anche su quali dovrebbero essere gli interventi prioritari su cui le istituzioni dovrebbero puntare nei progetti per attrarre risorse da Pnrr / Fondi strutturali / Snai, e cioè: Riqualificazione collegamenti stradali (70,5%), Potenziamento e innovazione assistenza sanitaria (45,3%), Promozione turistica (28,4%), Sviluppo fonti di energia rinnovabile (20%), Banda larga e 5g (17,9%), Assetto idrogeologico (14,7%), Formazione specialistica post diploma per reperire risorse occupazionali adeguate alle esigenze delle imprese del territorio (10,5%).