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Canone speciale RAI: il computer senza sintonizzatore non è; sottoposto all’obbligo di pagamento

In relazione alle richieste avanzate dalla RAI alle nostre imprese per il pagamento del canone abbonamento speciale si riporta di seguito la comunicazione del Segretario Generale, Sergio Silvestrini e si allega la nota del 22 febbraio 2012 del Ministero dello Sviluppo Economico nella quale vengono individuati gli strumenti assoggettabili alla tassa.

Si evidenzia che all’interno dell’azienda l’uso del computer sprovvisto di sintonizzatore non è sottoposto all’obbligo di pagamento.

 

Comunicazione del Segretario Generale CNA, Sergio Silvestrini

“Di fronte al ripetersi dell’indiscriminata richiesta alle imprese del pagamento del canone speciale Rai, la CNA ribadisce a tutte le strutture del sistema associativo che non sono intervenute modifiche normative e interpretative in ordine ai soggetti interessati.

Ciò al fine di evitare che si ingenerino, in merito, falsi convincimenti tali da spingere le imprese che non sono tenute a pagare alcun abbonamento ad effettuare versamenti non dovuti.

Come ricorderete, infatti, a seguito del nostro tempestivo intervento nel corso del 2012, il Ministero dello Sviluppo Economico fornì chiarimenti sulla corretta interpretazione e applicazione della normativa sul canone speciale, contenuta nel Regio Decreto Legge del 1938 che disciplina la materia.

Nonostante il tenore delle predette indicazioni la Rai, ancora una volta, ha scelto di utilizzare un metodo non corretto rispetto alle finalità perseguite dalla legge, ed irrispettoso nei confronti di tutte quelle imprese che, pur non essendo tenute al pagamento del canone, sono ingiustamente raggiunte da una comunicazione che genera incertezze e preoccupazioni.

Per questi motivi la CNA Nazionale è immediatamente intervenuta denunciando la gravità del problema, attraverso una forte azione di sensibilizzazione nei confronti della politica, delle istituzioni e della stessa Rai (scrivendo una lettera aperta al Presidente Anna Maria Tarantola), chiedendo di bloccare l’invio massivo delle lettere alle imprese e di risolvere in via definitiva la questione.

Sarà nostra cura monitorare l’evoluzione della vicenda e proseguire nell’adozione di tutte le iniziative che si rendessero necessarie”.

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