Cna in prima linea nella battaglia per risolvere la crisi Btp e punto di riferimento per oltre 50 aziende coinvolte tra fornitori, edili, impiantisti, installatori, elettricisti, imprese specializzate e affini.
Le cifre parlano di oltre 200 imprese con quasi 4.000 addetti con crediti di oltre 150 milioni di euro prevalentemente dell’area Prato-Firenze, che per Cna “hanno il diritto, così come i dipendenti della Btp, ad avere risposte chiare in tempi brevi da parte del Commissario nominato dal Tribunale”.
In questa situazione esplosiva, dice infatti Andrea Venturi, presidente Cna costruzioni “la preoccupazione è fortissima e ci siamo mossi velocemente perchè intendiamo difendere tutti i fornitori e ditte dell’indotto ad ogni livello istituzionale chiedendo con forza risposte in tempi brevi per una situazione che potrebbe precipitare rapidamente”. Dopo l’incontro in Regione, Cna ha già incassato l’impegno dell’assessore Simoncini a trattare la crisi dell’indotto Btp come una priorità tra le emergenze del territorio, ed è presente con i suoi massimi vertici che seguono con attenzione ogni summit istituzionale e assemblea come quella che martedì 24 maggio ha visto oltre 300 imprenditori e lavoratori dell’indotto Btp confrontarsi a Calenzano con istituzioni e rappresentanze sindacali. La drammaticità della situazione è ben espressa dall’esperienza diretta di Walter Rozzi, titolare della Omar snc, una delle 50 aziende che si è affidata alla Cna per questa battaglia: “siamo un’azienda storica di Prato, lavoriamo da 52 anni e abbiamo sempre incrementato lavoro e dipendenti. La crisi della Btp, e di altri maxi-gruppi, ci ha costretti ora a tagliare l’organico da 14 unità a 10. Stiamo tenendo duro ma tra i crediti non riscossi e la carenza di ordini, restare a galla è sempre più difficile. Per questo ci siamo rivolti a Cna dove, stando tutti uniti, potremmo riuscire ad aprire porte che altrimenti resterebbero serrate, obbligando alla chiusura centinaia di aziende come la nostra e innescando licenziamenti di massa, che devono essere scongiurati”.
Di qui, l’appello di Venturi a tutte le aziende ancora nell’ombra: “uscite allo scoperto e denunciate le vostre difficoltà perché possiamo supportarvi sia con una forte azione politico/sindacale ma anche con un servizio altamente professionale per il recupero crediti insoluti, diretto proprio ad affiancare ogni impresa nella delicata fase della riscossione”. Detto questo, a livello più generale, conclude Venturi, “Btp ed altri gruppi al limite del crac sono maxi iceberg che aggravano una crisi generale delle costruzioni che necessita subito di iniziative e risposte. Quali? Chiediamo agli enti locali di rilanciare l’edilizia con un pacchetto di interventi concreti per far ripartire le opere pubbliche minori (appalti sottosoglia), ridurre i tempi di pagamento delle opere già eseguite o in corso di lavorazione, attivare misure creditizie specifiche per le imprese del settore, avviare interventi di housing sociale e pacchetti di agevolazioni per affitti e compravendite destinati a fasce deboli e giovani. In caso contrario, i rischi per il settore e per l’occupazione saranno altissimi”.