Chiusa la tornata elettorale, inizia ora la battaglia per tradurre in fatti concreti gli impegni snocciolati dalla politica al sistema imprenditoriale e ai cittadini. Ad affermarlo è Claudio Bettazzi, presidente Cna, che mette in chiaro aspettative e priorità.
Dopo la riconferma di Enrico Rossi alla Regione, quali sono state le reazioni del mondo imprenditoriale?
“A urne chiuse, alle aziende poco importa chi abbia vinto o perso. Dopo mesi di promesse, ora a noi due cose sole interessano: aprire subito un confronto serrato con i nuovi referenti politici su questioni strategiche per lo sviluppo del territorio, e costruire, insieme, interventi supportati da risorse per risolvere i problemi delle imprese. Questi sono giorni cruciali per disegnare la nuova giunta regionale con cui siamo pronti a incontrarci. Ci aspettiamo che emergano volti in grado di garantire la giusta attenzione a Prato, un distretto essenziale per l’assetto economico toscano. Se poi nella compagine spuntasse anche un assessore pratese, tanto meglio. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, ma sul piano politico serve un confronto per ribadire la centralità di Prato, anche in ambito regionale e nazionale”.
Veniamo ai problemi contingenti. Quali sono i nodi che la sua associazione intende mettere sul piatto della nuova compagine regionale?
“Tanti, e tutti strategici per la ripresa. Parliamo di tassazione. Cna ha quantificato una pressione fiscale a Prato superiore al 60% e lavoriamo fino ad agosto solo per pagare imposte. E’ insostenibile e bisogna intervenire anche a livello locale. Come? Mettendo mano all’abnorme tassazione sui rifiuti che costringe le imprese a pagare due volte sulle stesse superfici. Proprio su questo invitiamo gli imprenditori ad essere con noi oggi a Villa Smilea (Montale) per l’iniziativa “Rifiutiamoci – Tari tutto da rifare” che vedrà presenti i Comuni di Prato, Firenze e Pistoia per stabilire un patto di equità e snellire le procedure. Inoltre, le imprese pagano lo scotto di macroscopici ritardi sulle infrastrutture toscane: strade, autostrade, ferrovie, interporti, reti informatiche, impianti di smaltimento e depurazione. Ecco, investire su questo fronte significa spingere l’innovazione e i territori, e Prato è il candidato ideale a centro strategico del sistema logistico toscano. Poi ci aspettiamo opportunità di rilancio dell’occupazione – benvengano i segnali di ripresa, ma non basta – e azioni mirate alla ripresa edilizia: risorse per riqualificazione energetica degli edifici, rimozione dell’amianto nelle strutture pubbliche e private. I progetti che abbiamo presentato alla Regione hanno ottenuto disponibilità. Ora vorremo sapere a che punto siamo. Che dire poi della burocrazia capestro? Bisogna semplificare: velocizzare i tempi di pagamento della p.a., adeguare i lotti degli appalti all’imprenditoria locale, intervenire su tempistiche e burocrazia per migliorare l’accesso delle pmi ai bandi pubblici. E sono solo alcuni esempi”.
Come intendete impostare il confronto con i nuovi interlocutori?
“Le imprese vogliono uscire dall’eterna fase elettorale e l’astensionismo – che ci preoccupa – lo dimostra. Non faremo sconti a nessuno. Da ora seguiremo proposte e progetti con incontri istituzionali periodici e serrati. Saremo un pungolo costante per gli enti e per i politici che dovranno, volenti o nolenti, attivarsi e rendere conto delle promesse fatte”.