Bersani comincia da Prato

PRATO (27.10.09) – Il nuovo segretario del Pd ha scelto per il suo primo giorno di mandato di confrontarsi con la città del tessile. Ieri a Prato ha parlato della necessità di lavorare nella direzione di un maggior sostegno alle famiglie e di aiuti diretti alla piccola e media impresa. Ecco i punti essenziali dell’incontro di ieri pomeriggio.

Bersani - Potenza - Ferranti - Villanti“Mi sono detto, dove li porto a fare un giro questi 3 milioni di cittadini che hanno partecipato alle primarie?” chiede Pierluigi Bersani in piedi su uno sgabello conquistato faticosamente fra la calca di giornalisti, artigiani e politici venuti ad ascoltarlo all’interno dell’orditura di Michelangelo Villanti, azienda terzista associata alla CNA. “Ho deciso di portarli da un artigiano – risponde il neo segretario del PD – in una di quelle piccole imprese che sono i soggetti più colpiti dalla crisi”.

A ruota libera parla delle difficoltà delle famiglie, delle manovre fiscali del governo, del bisogno di liquidità delle imprese. “Bisogna venire incontro direttamente alle piccole imprese – dice – non si può girare soldi sempre alle banche e aspettare che li diano alle imprese. Occorre dare questi soldi direttamente alle imprese”.

Le parole si scontrano però con la pragmaticità degli artigiani, che hanno sì applaudito l’intervento di Bersani, ma che sanno fin troppo bene che alla fine contano le cose concrete.

“Un bel discorso – commenta lo stesso Villanti, 57 anni – Ma le parole non bastano. A me i politici piace giudicarli dai fatti”. L’artigiano racconta come l’anno sia stato difficile, benché ultimamente le cose siano un po’ migliorate. “Stare sul mercato anche a costo di non fare utili come noi – dice – è reso più complicato dal comportamento delle banche, sempre più restie a concedere credito”. Villanti non ha licenziato, ma per i suoi 9 dipendenti c’è stato bisogno a turno della cassa integrazione (che talvolta non arriva, come ha ricordato uno cartello mostrato da alcuni operai alle telecamere).

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