Autoriparatori CNA: “Stop ai meccanismi perversi delle assicurazioni”

 

Marco Gianassi corrPRATO – “Il mondo politico appoggerà la nostra battaglia per la soppressione dell’articolo 29, inserito nel decreto liberalizzazioni, che danneggia gli autoriparatori e favorisce la lobby delle compagnie assicurative”. Dopo la manifestazione unitaria delle associazioni di categoria dell’autoriparazione artigiane, riunita a Roma contro questo provvedimento, Marco Gianassi presidente dei carrozzieri Cna fa il punto della situazione e incassa la disponibilità degli onorevoli pratesi e toscani ad intervenire sull’ultima distorsione legislativa.  Come dice Gianassi, “le Assicurazioni hanno il monopolio su tutto: Rc auto e  gestione dei sinistri in ogni fase, fino al rimborso valutato tramite un perito. Ora, il nuovo decreto sulle liberalizzazioni,  invece di rimuovere privilegi e introdurre correttivi, ha previsto per le riparazioni l’obbligo di ricorrere solo alle imprese convenzionate con le assicurazioni, e questo scardina, di fatto, il meccanismo della libera concorrenza danneggiando pesantemente il nostro settore”. Visto che oggi circa il 70% del lavoro proviene proprio dai sinistri, “il via libera a questa norma, che contestiamo, porterebbe alla chiusura centinaia di imprese autonome e alla perdita di migliaia di posti di lavoro in Toscana.  In più, eliminerebbe la libertà di scelta degli automobilisti, depistati sulle fiduciarie, e inciderebbe sulla qualità del lavoro con pericolose ripercussioni anche sul fronte della sicurezza”. Di qui, la mobilitazione degli autoriparatori che “dopo diversi incontri hanno incassato il sostegno trasversale di gran parte del mondo politico– spiega Gianassi –  ottenendo due risultati:  piena disponibilità ad appoggiare la richiesta di soppressione della norma, anche con emendamenti, e aiuto alla nostra proposta per una liberalizzazione seria. Quale ? Un intervento legislativo in grado di allineare davvero i parametri Rc auto italiani con il resto d’Europa e che non si concentri, come accade ora, su un aspetto marginale del fenomeno, visto che i costi delle riparazioni per i sinistri incidono solo per il 10% sulle spese Rc auto, mentre oltre il 65% sono spese legate ai risarcimenti per danni fisici e il 25% riguarda i costi fissi delle compagnie”.

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