Autoriparatori CNA: “Chiediamo garanzie contro lo strapotere delle assicurazioni”

 

 

Marco Gianassi Presid. Carrozzieri CNA PratoPRATO – Duecento adesioni in Toscana, l’ingresso di altre associazioni accanto a Cna e un Coordinamento regionale appena nominato che programmerà le priorità da sottoporre agli interlocutori locali e nazionali.  Con queste novità cresce RCT (Rete Carrozzeria Trasparente) la rete di carrozzieri indipendenti nata dalla Cna di Prato e ora patrimonio di  ogni provincia  che si è dotata di rappresentanti nominati nel gruppo dirigente. Tra loro, Marco Gianassi, presidente dei Carrozzieri Cna Prato che, forte dei risultati ottenuti, ora chiama alla sbarra le distorsioni di mercato provocate dalle compagnie assicurative che colpiscono le imprese indipendenti.

Di quali distorsioni stiamo parlando?

“In questi giorni al Ministero dello Sviluppo economico  è in corso un comitato tecnico con ISVAP, le compagnie assicuratrici dell’ANIA e  i rappresentanti dei consumatori, per definire i criteri per incentivare l’uso del risarcimento diretto”. In più  lo stesso Ministero sta preparando lo schema di provvedimento che regolamenterà la cosiddetta “scatola nera”,  le modalità di raccolta e la gestione del dati registrati dagli apparecchi. Sappiamo dunque che in questa sede verranno prese decisioni cruciali per il futuro delle nostre aziende, eppure da questi tavoli i rappresentanti delle imprese artigiane sono tagliate fuori,  sia come associazioni, sia come Rete Imprese Italia. Questo non è accettabile perchè simili provvedimenti cambieranno radicalmente i rapporti di mercato”.

Qual’è la questione per voi  più spinosa ?

“Di fatto, con il risarcimento diretto già ora le compagnie alterano le normali dinamiche tra clienti, autoriparatori e assicurazioni.  Se a questo si aggiunge la scelta di  escluderci dal tavolo ministeriale in cui si vanno definendo queste questioni,  le conseguenze potrebbero essere gravissime. Le compagnie saranno libere di riscrivere le leggi della libera concorrenza a loro totale vantaggio  e quindi alterare il mercato. Ciò taglierà fuori un’enorme fetta di clientela e danneggerà migliaia di imprese indipendenti e i consumatori che non potranno più scegliere ol carrozziere di fiducia ma subiranno le condizioni imposte dalla polizza. Il tutto, tra l’altro,  in barba al reato di abuso di posizione dominante che si configurerebbe per le compagnie”.

Altro problema riguarda poi la gestione e l’utilizzo dei dati provenienti dalla scatola nera sulle auto..

“Benvengano le scatole nere, sia chiaro, a patto però che la gestione e l’utilizzo dei dati non sia affidato alle assicurazioni ma ad un soggetto terzo, super-partes, anche se privato. Al Ministero ne stanno discutendo ora e viene naturale chiedersi: chi gestirà i dati ? E chi garantirà la reale indipendenza del service provider quando i dati raccolti potrebbero condannare la compagnia magari ad un risarcimento milionario? La lotta alle frodi è una battaglia troppo importante. Se questa tecnologia dovesse diventare un’ulteriore arma di potere nelle mani delle assicurazioni sarebbe veramente un’alterazione del mercato. Per questo vogliamo avere garanzie che i dati frutto di questa tecnologia siano trattati da un ente terzo, come già accade all’estero, e solo in un secondo momento messi a disposizione dell’autorità giudiziaria per valutare i danni reali e le responsabilità di tutti, compagnie comprese”.

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