PRATO – A metà del percorso elettorale, oltre 400 soci Cna si sono già presentati alle urne per tracciare, con voti e preferenze, il rinnovo degli organismi dirigenti. Un segnale importante e un’ottima affluenza, sia perchè la partecipazione e il coinvolgimento degli elettori risulta in netta crescita rispetto al passato, sia perchè da qui a fine elezioni il risultato è destinato ad aumentare.
In un periodo storico in cui si parla di crisi della rappresentanza ad ogni livello dice Anselmo Potenza, presidente Cna “l’organizzazione si è messa in prima linea, dimostrando di non temere il confronto con i propri soci. Anzi, lo ha alimentato nelle assemblee dove gli imprenditori sono diventati i protagonisti unici del cambiamento in atto. Siamo molto soddisfatti per questi primi risultati che confermano la validità di introdurre – per la prima volta a Prato nell’intero panorama nazionale – un modello innovativo in grado di fondere la partecipazione e il coinvolgimento diretto degli associati con la scelta consapevole dei propri rappresentanti in Cna”.
Per questo, l’esperienza pratese è seguita con interesse anche dal livello nazionale e regionale, che vedono nella procedura adottata un esempio da replicare e una buona prassi che dovrebbe “contagiare” tutto il sistema.
Il meccanismo varato dall’attuale dirigenza – che si completerà con la chiusura delle urne il 14 maggio – “ha dato ad ogni associato la possibilità di votare in ogni ufficio provinciale della Cna, stimolando il confronto diretto e il dialogo sulle problematiche di ciascuna azienda e sulle proposte per migliorare i servizi offerti. Stesso affollamento e partecipazione ha poi contrassegnato le diverse assemblee organizzate su temi di interesse per le imprese: dal credito all’innovazione, dai problemi del territorio (affrontati con le istituzioni locali e i sindaci di ogni Comune) alle strategie contro la crisi e alle occasioni di internazionalizzazione”.
Conclusa questa fase, lo stesso processo partecipativo scatterà a fine giugno per l’elezione alla carica di presidente provinciale, che annovera oggi due candidati – Claudio Bettazzi e Stefano Betti, ambedue imprenditori e vicepresidenti con diverse deleghe – presentare proposte e programmi in un contesto di grande serenità e fair play, “un clima che dovrebbe essere d’esempio visti i toni accesi e pesanti ai quali la politica ci ha abituato”.
Claudio Bettazzi, classe 1956 è socio Cna dall’87 e titolare dell’impresa “Claudio Bettazzi filati” di Montale, specializzata in lavorazione e produzione di filati per aguglieria. E’ anche presidente della Cna di Montemurlo. In sintesi sottolinea, se eletto, “il mio mandato si baserà sull’esperienza acquisita, sull’ascolto dei soci e sul rinnovo della classe dirigente con meccanismi chiari di alternanza. Porterò avanti un confronto continuo e costruttivo con Rete Imprese e con le istituzioni locali, che sono i luoghi deputati a definire scelte per lo sviluppo e la tutela delle imprese. Poi è necessario mettere subito in campo strategie e risorse – locali, regionali o europee – per i comparti più colpiti della crisi, come edilizia e tessile, ma anche per quelli che guardano al futuro come Ict e terziario avanzato sui quali abbiamo progetti e proposte concrete. Altro fronte di impegno sarà proseguire il progetto sull’integrazione che ha già dato risultati importanti: 80 aziende orientali iscritte a Cna, un gruppo di lavoro di 20 imprese che si occupano di temi specifici e la definizione di accordi commerciali per allungare la filiera tra imprese italiane e straniere”.
Stefano Betti, classe 1960 e socio dal 1983, è titolare della “Vaporizzo Lia” ha alle spalle 20 anni di attività in Cna dove ha svolto ruoli chiave anche in Artigiancredito. Oggi è presidente di Cna Servizi. Per Betti, in caso di elezione, questi sono i punti chiave: “in linea con la nascita di Rete Imprese, bisognerà attivare azioni per le pmi nel modo più unitario possibile, allargandoci ad altre associazioni e ai sindacati perchè le imprese restino il centro dell’economia. Penso poi che l’associazionismo debba scrollarsi di dosso l’accusa di essere autoreferenziale e assimilato ai partiti e che si debba riconquistare posizioni e il ruolo primario di supporto alle imprese. Le politiche della Cna di Prato saranno aperte al contributo di coloro che hanno idee e necessità peculiari al proprio lavoro, e non solo, ma porrò attenzione anche al ricambio generazionale, perchè a parte qualche settore, la maggioranza di imprese non sono fatte da giovani. Infine, la sobrietà organizzativa: ogni occasione di risparmio è buona per liberare risorse da investire nel miglioramento dell’offerta alle imprese e degli ambienti di lavoro. Per questo dovremo intervenire anche sui compensi per i dirigenti e il presidente. E, se eletto, sono disponibile fin d’ora a rinunciarvi”.