PRATO (7.07.2012) – Un patto di area vasta con politica e istituzioni per favorire la ripresa del sistema produttivo pratese e dell’intera area metropolitana portando avanti tre grandi proposte progettuali:
- Realizzazione del polo tecnologico e Smart City
- Prato come laboratorio per il Governo su cui sperimentare la riqualificazione urbana e la qualità progettuale
- Prato come capofila per candidare l’intera città metropolitana a Capitale della cultura europea del 2019
Questo, in estrema sintesi, è quanto i massimi vertici di CNA riuniti stamani nell’Assemblea annuale hanno messo sul piatto degli esponenti politici e istituzionali presenti all’Art Hotel, ottenendo disponibilità a sostenere la candidatura della città su questi grandi obiettivi anche alla luce del confronto con le scelte ed i percorsi già realizzati con successo da un’altra capitale della grande industria, Torino, raccontata dall’Assessore all’area metropolitana piemontese, Claudio Lubatti.
Le proposte sono state lanciate dal Presidente CNA Anselmo Potenza – al quale nell’occasione è stato passato il “testimone” della Presidenza di Rete imprese Italia-Prato per il prossimo semestre – dal direttore Fabio Mazzanti, dai vicepresidenti Francesco Viti, Stefano Betti e Claudio Bettazzi, alla presenza del Presidente nazionale CNA Ivan Malavasi, di moltissimi imprenditori presenti e del Presidente della CNA Emilia-Romagna, Paolo Govoni che ha illustrato i problemi ma anche la grande voglia e capacità di riscatto delle imprese emiliane duramente colpite da due terremoti.
A contribuire al dibattito su queste proposte strategiche per il rilancio del distretto, il presidente della Provincia Lamberto Gestri, l’onorevole Valdo Spini, il sindaco di Prato Roberto Cenni oltre a tutti gli esponenti di organizzazioni datoriali, sindacati, sindaci dei Comuni dell’area pratese, forze dell’ordine, rappresentanti della Curia.
Come sottolineato dal Presidente ANSELMO POTENZA :
“Prato è dinanzi ad un grave fenomeno di deindustrializzazione per cui la produzione, e con essa la ricchezza si sono spostate altrove. Detto questo però, IL TERRITORIO è il luogo dove possono essere fatte molte cose per contrastare la crisi, dove ancora e subito si incide per creare e condizioni di crescita, si indirizza lo sviluppo, si rivitalizzano le imprese, si attraggono funzioni. Ma questo è possibile soltanto se c’è un’idea chiara, un progetto concreto di governo che oggi purtroppo ancora manca. Per questo motivo Prato è ferma al suo modello di prima della crisi e non ha capito che quel modello di sviluppo che tanto aveva dato, è finito, ed è proprio la causa della crisi che qui picchia più forte che in tante altre città della stessa Toscana. Ma dobbiamo trovare la forza e soprattutto i progetti giusti su cui investire per scuotere il distretto. Dobbiamo farlo perchè se restiamo in questa palude, il declino della città diventerà irreversibile”
Per affrontare i problemi della città in un’ottica anti-crisi dobbiamo ragionare in termini di area vasta metropolitana – hanno poi aggiunto i vicepresidenti CNA illustrando 3 proposte concrete:
“A fronte della riduzione drastica delle risorse, la vera partita si giocherà sulla capacità di costruire un PATTO FRA AMMINISTRAZIONI per ridisegnare l’attribuzione di funzioni alle diverse città e centri minori dell’area metropolitana. Firenze dovrà pur rendersi conto di essere giunta ad un livello di congestione prossimo al collasso, così come Prato dovrà pur porre con forza, la necessità di rivendicare a sè funzioni diverse che garantiscano la diversificazione”.
Di qui le proposte:
1) Candidiamo Prato ad essere una delle prime aree sperimentali che il Governo potrebbe scegliere sulla base della qualità progettuale e del valore di area metropolitana per far ripartire l’edilizia.
2) Chiediamo investimenti sulla banda larga e pensiamo a realizzare un polo tecnologico, con incubatori di impresa che favoriscano la nascita e la valorizzazione di nuove unità produttive ad alto valore aggiunto. Esistono già anche nella nostra organizzazione un gruppo di imprese da tempo impegnate sulla verifica di fattibilità di progetti di Smart City. Su questi, attraverso il MIUR sono già stati stanziati per il Centro Nord ben 368 milioni di euro. Cogliamo questa occasione ENTRO NOVEMBRE. Le imprese ci sono. Ma le istituzioni ???
3) Nel 2019 la capitale europea della cultura sarà una città o un territorio italiano. Abbiamo tutti i numeri per farci promotori di un programma per CANDIDARE LA CITTA’ METROPOLITANA A CAPITALE DELLA CULTURA EUROPEA DEL 2019 – Si tratta di 1.500.000 abitanti, di tre grandi città d’arte, di tantissimi centri minori e siti di una importanza e bellezza straordinaria. Noi pensiamo che, volendolo, questo sia un obiettivo raggiungibile e questa iniziativa consentirebbe a Prato di costruire nuove relazioni ed alleanze istituzionali sempre più necessarie per garantire soluzioni nella dimensione della metropoli che siamo, e non delle città che la compongono.
Non è mancata infine una parentesi specifica sul valore della Comunità, sulla realtà dell’immigrazine cinese, sulla necessità di integrazione e sulle iniziative che CNA di Prato ha già messo in atto, con ottimi risultati, tant’è che ad oggi si contano oltre 50 imprenditori orientali iscritti e, da ieri, anche un nuovo VICEPRESIDENTE CNA di nazionalità cinese, WANG LIPING. Wang, si aggiunge infatti ai 5 vicepresidenti già in carica: Paola Calandra, Francesco Viti, Stefano Betti, Claudio Bettazzi, Giuseppe Marzano.
Su questo tema, CNA ha sottolineato che “La soluzione del problema oggi sta innanzitutto nel costruire proposte e cambiamenti che permettano a questo territorio di tornare a produrre ricchezza, ad investire, a crescere. Poi ovviamente ci sono le regole, ci sono le leggi che tutti dobbiamo rispettare e far rispettare.
Due giorni fa il nostro Segretario nazionale, Sergio Silvestrini, ha presentato i dati sull’”impresa etnica” in Italia, che significa 5 milioni di persone che producono il 12 % della ricchezza nazionale.
Nel 2011 gli stranieri che hanno creato imprese in Italia sono più di 440.000.
Lo scorso anno le imprese straniere sono cresciute del 97% e gli immigrati nel 2010 hanno contribuito per 7,5 miliardi al bilancio dell’INPS.
La Toscana è la regione con il più alto tasso di imprenditori stranieri: il 7,2 % di titolari sul totale delle imprese iscritte alle C.c.i.a.a.
Per questo, a Prato stiamo portando avanti da oltre un anno un progetto specifico rivolto agli imprenditori stranieri, che parte dalla formazione per arrivare alla conseguente regolarizzazione ed emersione.
Pensiamo sia soltanto un inizio, ma ci sono ormai risultati importanti e consolidati”.
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ASSEMBLEA ANNUALE CNA PRATO – RASSEGNA STAMPA