Rete Imprese Italia-Prato e CGIL CISL UIL pratesi:
“Rossi ha garantito la disponibilità a far sì che il Pit non rappresenti alcun ostacolo allo sviluppo del distretto”
Soddisfazione è stata espressa oggi dalle forze imprenditoriali riunite in Rete Imprese Italia-Prato (la nuova associazione che raggruppa CNA, Confartigianato, Confesercenti e Confcommercio) che, in delegazione con i rappresentanti di CGIL, CISL e UIL pratesi e della Uip, hanno incontrato il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.
La richiesta di incontro avanzata dalla delegazione e accolta da Rossi, sottolinea Rete Imprese Prato, “è stata frutto della preoccupazione che le varianti al Pit ponessero dei freni allo sviluppo del distretto e in questo senso il Presidente della Regione ha dimostrato piena disponibilità ad ascoltare le istanze delle forze imprenditoriali e sindacali pratesi e ha garantito che la Regione farà in modo che questi vincoli non rappresentino un freno al futuro economico della città, andando quindi incontro alle richieste che gli sono state sottoposte”.
Come sottolineato dal Presidente di Rete Imprese-Prato, Luca Giusti, “abbiamo richiesto questa occasione di incontro spinti soprattutto da uno spirito di servizio alla città e al distretto, nell’esclusivo interesse dello sviluppo delle imprese. La nostra maggiore preoccupazione infatti era che il Pit ponesse ulteriori freni allo sviluppo territoriale, uno sviluppo che deve passare necessariamente attraverso la riqualificazione della città, la progettazione e la realizzazione di infrastrutture e di collegamenti efficaci e veloci, la diversificazione da effettuare anche attraverso il terziario di qualità. Sotto tutti questi punti di vista possiamo dirci soddisfatti perchè le nostre preoccupazioni sono state in gran parte fugate dalla disponibilità del Presidente Rossi a verificare che Pit e le varianti non vadano ad incidere su queste priorità”.
Dal canto loro, inoltre, anche i rappresentanti dei sindacati – Emanuele Marigolli CGIL, Stefano Bellandi CISL e Angelo Colombo UIL – si sono dichiarati soddisfatti precisando che “ sul fronte sociale la nostra preoccupazione relativamente al Pit si concentrava soprattutto sui vincoli all’edilizia economica e popolare, sulla rivisitazione di interi pezzi di città e sulle possibilità di espansione delle imprese con conseguente incremento e ricadute sull’occupazione”.