PRATO (5.02.09) – “Abbiamo centinaia di migliaia di imprese e lavoratori che per il Governo non esistono. Il Governo è impegnato a trovare risorse per sostenere auto ed elettrodomestici ma non una parola su tessile e moda. Forse questo settore, secondo lor signori, è già stato spremuto abbastanza, forse è ormai materia di scambio negli accordi internazionali – Unione Europea in testa -, forse ci si è dimenticati di quanto sia stato e sia ancora messaggero nel mondo dell’alta qualità che gli italiani sanno fare?”.
Davanti ad un Governo sordo alle sofferenze e ai sacrifici di un intero distretto, che da mesi nega persino un incontro e un confronto con questa realtà, Anselmo Potenza presidente della Cna Artigianato pratese, batte i pugni sul tavolo e alza gli scudi in difesa di un settore che, di fatto, non può andare avanti senza una concreta politica di sostegno da parte del Governo centrale e dei suoi rappresentanti.
“Questo è il momento di farsi sentire a Roma, soprattutto nel dibattito parlamentare, perché in questi giorni si discutono gli interventi del Governo a sostegno dei diversi settori industriali ed a quelli già previsti dobbiamo fare in modo che venga aggiunto il settore tessile – dice Potenza – In questa situazione mi chiedo cosa aspettano i nostri onorevoli a creare un coordinamento tra i loro colleghi eletti negli altri distretti della moda e del tessile italiano per dar vita ad una attività parlamentare specifica ed eccezionale in grado di portare questo problema in discussione al tavolo del Governo e dar vita ad un’iniziativa straordinaria in favore di questo settore, sia per quanto riguarda i provvedimenti nazionali sia per impegnare il Governo ad un diverso impegno per il tessile a Bruxelles?”. In un simile panorama, aggiunge quindi Potenza “richiamo quindi l’attenzione sia dei parlamentari pratesi che sostengono il Governo sia di quelli che si trovano all’opposizione, perché i primi devono dimostrare la propria forza e capacità di incidere sulle decisioni dei propri Ministri ed i secondi di sostenerli con la pressione ed il consenso di tutta l’opposizione. Solo così, sia chiaro, si costruiscono dei risultati concreti per imprese e lavoratori e solo così si sostanzia la rappresentanza in Parlamento con atti concreti e tangibili fuori dai tanti discorsi che troppo spesso non portano a gran cosa”.