Santi Luca

Aliquote IMU a Montale: “Il capannone non è un bene di lusso!”

Il capannone è come una prima casa per il piccolo imprenditore artigiano.

L’azienda non è un bene di lusso ma un bene comune, di rilevanza sociale e non può essere tassato come un bene di lusso.

Per questo chiediamo di abbattere l’Imu sugli immobili strumentali delle imprese.

E’ sulla base di queste considerazioni, che riflettono e sviluppano le posizioni che la CNA Nazionale sta portando avanti con forza nei confronti del Governo, che la Presidenza dell’Area della Piana Pistoiese ha rilanciato con estrema decisione il problema dell’applicazione dell’IMU sugli immobili strumentali delle imprese nel Comune di Montale, nel corso di una conferenza stampa.

“Nonostante gli appelli che avevamo lanciato già lo scorso anno – afferma Luca Santi, Presidente CNA Area della Piana Pistoiese – il Comune di Montale ha deciso di mantenere l’aliquota massima del 10.6 per mille sugli immobili aziendali, aliquota estremamente più alta rispetto agli altri comuni della Piana.

Una scelta che va a pesare in maniera enorme sulle imprese montalesi e che rischia di diventare il colpo di grazia in un momento di crisi come questo.

Il Comune di Montale purtroppo ha completamente ignorato la nostra richiesta di discutere insieme per trovare soluzioni che possano evitare colpi mortali alle imprese.

Nell’unico incontro che c’è stato con le Associazioni di categoria addirittura si è strumentalmente cercato di avviare una “guerra fra poveri”, dicendoci che “o si applicano queste aliquote IMU alle imprese oppure devono essere tagliati i servizi sociali. Noi crediamo che non possono essere questi i termini di una discussione che voglia davvero affrontare, e risolvere, i problemi.

Allora rilanciamo una proposta concreta, già presentata all’amministrazione montalese ma mai presa in considerazione: affidiamo alle imprese del territorio, laddove possibile, la gestione di servizi e lavori pubblici.

Abbiamo sul territorio ditte validissime che abbracciano tutti i settori, che fanno il loro lavoro con competenza e passione e che sono attaccate al territorio.

Esse sarebbero in grado di garantire interventi su tutti i campi: dalle opere pubbliche a quelle manutentive, dai servizi trasporto a quelli delle mense, fino ad alcuni servizi educativi ed assistenziali.

Questo darebbe la possibilità a molte aziende locali di aumentare il lavoro e quindi anche la contribuzione, il che andrebbe a vantaggio di tutta la comunità locale. Inoltre potrebbe far risparmiare risorse al Comune aumentando nel contempo la qualità del servizio. Forse in questo modo si potrebbero aprire spazi per provare ad abbattere la pressione fiscale e tributaria locale, e magari ad eliminare l’IMU dagli immobili aziendali.

Inoltre, se è vero che ci sono anche per l’Ente pubblico difficoltà di risorse disponibili, proviamo a rendere più efficiente la macchina pubblica. Portiamo avanti con decisione azioni volte ad eliminare le spese superflue, i disservizi, le lungaggini burocratiche e i carrozzoni improduttivi ed impegniamo risorse per recuperare entrate dove si annidano fenomeni di abusivismo sia nello svolgimento di attività, sia nell’accesso non dovuto alle varie forma agevolative”.

 

Il Presidente Santi ha voluto quindi ringraziare i componenti della Presidenza dell’Area della Piana per il contributo in termini di idee, proposte e riflessioni che hanno saputo dare sul tema dell’IMU nel corso della prima riunione della nuova Presidenza.

 

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La Nazione 12 luglio 2013

 Il Tirreno 12 luglio 2013

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