PRATO – “Stop all’abusivismo che danneggia tutta la categoria”. E’ questo il grido lanciato dagli acconciatori e dalle estetiste associate a CNA che si apprestano a mettere in atto una campagna senza precedenti che, a partire da Prato, vedrà protagonista tutta la Toscana. “L’abusivo non paga le tasse, non rispetta i requisiti igienico sanitari, non utilizza correttamente apparecchiature e cosmetici – afferma infatti Guido Giaquinta, presidente provinciale di CNA Benessere e Sanità – Parliamo di concorrenza sleale con un altissimo danno economico per le aziende regolari vista la diffusione di questo fenomeno illegale che si colloca attorno al 50% dell’intero mercato”. Non solo. “L’abusivismo ha anche un effetto devastante in termini di “costi sociali”. Si pensi all’evasione fiscale, ai contributi non versati, all’impatto sui servizi sociali dei quali l’abusivo stesso usufruisce perché risulta disoccupato e i clienti sono sempre più consapevoli che dietro a una piega a 8 euro si nasconde una realtà che va ad influire negativamente sui servizi sociali per la cittadinanza”. Questo, per non parlare dei danni provocati alla clientela. “I rischi che si corrono affidandosi ad operatori abusivi sono notevoli: dermatiti, micosi, funghi, allergie, dovute a epilazioni non corrette, prodotti non testati, scaduti o di scarsa qualità; traumi muscolari e danni ai capillari causati da massaggi non professionali o dall’utilizzo scorretto di apparecchiature ma, nei casi più gravi, anche epatite C o Aids provocati da strumenti non sterilizzati correttamente. Al contrario, i saloni regolari assicurano il rispetto di tutte le norme igienico-sanitarie in merito alla sterilizzazione degli strumenti, all’igiene degli operatori, all’utilizzo di cosmetici ed apparecchiature: una garanzia per il cliente”.
Ma chi sono gli abusivi? Secondo Stefania Moretti, alla guida del comparto Estetica Cna, “sono soggetti sconosciuti al fisco: evasori totali. Spesso persone che lavorano senza titoli professionali, senza le iscrizioni previste per legge, allestendo negozi in casa o girando con la valigetta. Oppure dipendenti di saloni che, dopo l’orario lavorativo, fanno prestazioni nelle case dei clienti per poi scivolare del tutto nell’illegalità. Diversi ma altrettanto gravi i fenomeni dei centri gestiti da cittadini extracomunitari, spesso orientali, che dietro a prezzi stracciati nascondono tutta una serie di irregolarità che vanno impedite e sanzionate, e di attività equivoche che compromettono l’immagine dell’intera categoria delle estetiste”.
“Fino ad oggi il problema è stato sottovalutato ma questa situazione non è più tollerabile – conclude Giaquinta – Ecco perchè cna lancerà la campagna per la legalità intitolata “Vittima di un Abusivo”, in continuità con le iniziative che sono state già realizzate a Prato. Al contempo realizzeremo cicli di incontri con la categoria, istituzioni e organi di controllo a cui chiederemo un forte impegno contro l’abusivismo. L’esperienza pratese del resto ha dimostrato che, se c’è la volontà istituzionale di agire contro il fenomeno, allora è possibile ottenere dei risultati ed è importante stringere il cerchio su questo fronte, per far capire che non c’è terreno fertile per l’illegalità in Toscana”.