Lo scorso 14 agosto è entrato in vigore Il D.P.C.M. 18 aprile 2013 attinente l’istituzione e l’aggiornamento presso ciascuna Prefettura dell’elenco fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori, operanti in alcuni definiti e specifici settori. La così detta “white list”.
Le attività interessate, quelle riportate nell’Art. 1, comma 53, Legge 190/2012, perchè ritenute maggiormente esposte a rischio di infiltrazione mafiosa, sono le seguenti:
- trasporto di materiali a discarica per conto di terzi
- trasporto, anche transfrontaliero, e smaltimento rifiuti per conto di terzi
- estrazione, fornitura e trasporto di terra e materiali inerti
- confezionamento, fornitura e trasporto di calcestruzzo e di bitume
- noli a freddo di macchinari
- fornitura di ferro lavorato
- noli a caldo
- autotrasporti per conto di terzi
- guardiania dei cantieri
L’elenco dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori è unico ed articolato in sezioni corrispondenti alle sopraindicate attività. L’iscrizione è volontaria ma comunque consigliabile: il decreto stabilisce infatti che le stazioni appaltanti non dovranno richiedere la certificazione antimafia alle imprese presenti in elenco. L’iscrizione è soggetta alle seguenti condizioni:
♦ assenza di una delle cause di decadenza, sospensione o divieto contenute nell’Art. 67 del D. Lgs. 159/2011- Codice antimafia.
♦ assenza di eventuali tentativi di infiltrazione mafiosa citati all’Art.84, comma 3, dello stesso Decreto Lgs.
Abbiamo preso contatto con la Prefettura di Pistoia. A giorni comunicheranno ufficialmente a tutte le Istituzioni e Associazioni, anche a mezzo stampa, l’effettiva operatività del registro. Le richieste di iscrizione dovranno preferibilmente essere inoltrate on line tramite il sito internet della Prefettura.
Su questo tema, vale la pena ricordare che recenti modificazioni apportate al codice antimafia hanno ampliato la categoria dei soggetti obbligati a richiedere la specifica certificazione. Al fine di prevenire infiltrazioni e condizionamenti nei confronti delle imprese che intendono partecipare ai lavori pubblici, sono stati coinvolti anche i conviventi dei titolari e legali rappresentanti. Ne consegue che anche il matrimonio o l’assunzione di badanti, ma sono solo esempi, dovranno essere comunicati entro trenta giorni alla Prefettura competente. Le sanzioni per le inadempienze sono esorbitanti: da 20 a 60 mila euro…!
Raccomandiamo le aziende interessate a non trascurare queste prescrizioni.