La novità non è solo nei contenuti della “Carta etica e valoriale del distretto pratese” ma anche nel fatto che la sua sottoscrizione coinvolge associazioni imprenditoriali diverse per composizione e storia. Il documento comune firmato stamani da CNA di Prato, Confartigianato Imprese Prato e Confindustria Toscana Nord segna un ulteriore passo avanti verso i principi di responsabilità sociale sostenuti dalle tre associazioni: un obiettivo raggiungibile realisticamente solo ragionando in un’ottica integrata di sistemi produttivi e di filiere.
Con il documento si assume l’impegno “ad attuare con trasparenza e rispettare modelli di comportamento ispirati all’autonomia, all’integrità, all’eticità” e a promuovere fra i soci la Carta stessa e i valori che questa veicola. L’adozione della Carta è automatica per tutte le imprese socie e va a integrare e rafforzare i documenti già propri delle tre associazioni: lo statuto di ciascuna di esse e i Codici etici delle rispettive confederazioni nazionali.
La Carta etica indica come propri elementi fondanti il rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro, di tutela ambientale e di sviluppo sostenibile; il rispetto dei diritti umani, dei diritti dei lavoratori; la tutela contro lo sfruttamento dei minori; il rispetto delle norme sulla concorrenza; il rispetto delle norme e dei contratti che regolamentano i pagamenti nelle transazioni commerciali e i rapporti tra privati. Una sottolineatura particolare è riservata alla salvaguardia e allo sviluppo delle reti e filiere produttive locali, promuovendo l’adozione di comportamenti tesi a irrobustire le relazioni fra operatori e ad improntarle a principi etici di equità, correttezza e trasparenza.
“Sappiamo bene che oggi, per qualsiasi impresa, la sfida più dura sui mercati si gioca su temi come la sostenibilità, la capacità di innovazione di processi e prodotti, la salute dei lavoratori, la tutela dei consumatori. – commenta il presidente di CNA Prato Claudio Bettazzi – Questi sono gli elementi chiave che, da un lato, qualificano il sistema economico di un territorio e rendono competitive le imprese artigiane e industriali e, dall’altro, rappresentano un valore aggiunto molto ricercato oggi dai grandi buyer. Per arrivare a simili risultati però, occorre un tessuto produttivo sano e capace di introdurre nella sua filiera, buoni comportamenti, valori condivisi e una scelta di eticità che, attraverso questo documento, avanza un primo passo nella direzione giusta. Ecco perché ritengo che la firma congiunta della Carta etica debba costituire un punto di partenza per migliorare i rapporti fra aziende all’interno del distretto, per iniziare a ragionare seriamente su un patto di corresponsabilità e sull’equa distribuzione della ricchezza, per migliorare la dialettica nei rapporti di fornitura e, infine, per fare di Prato un modello esportabile a livello nazionale attraverso la riconoscibilità della filiera come soggetto etico.” “Si tratta – dice il presidente di Confartigianato Imprese Prato Andrea Belli – di un risultato formidabile, per il quale ringrazio tutte le parti in causa per l’impegno, la collaborazione e il senso di responsabilità dimostrato. Ma attenzione: questa Carta etica non rappresenta un punto di arrivo ma un inizio verso quella che deve diventare una svolta culturale che investa tutti gli attori del distretto. Questo documento ci indica la strada verso una nuova stagione dove sarà possibile lavorare insieme, dove la controparte per tutti non sarà più il proprio fornitore o il proprio committente ma il cliente che acquisterà i prodotti realizzati a Prato. Se ci rendiamo conto di quella che è la nostra forza ponendoci sul mercato come una cosa sola, il nostro distretto potrà veramente cavalcare la ripresa. Tutti i segnali ci indicano che se non imbocchiamo questa strada la crisi può diventare irreversibile. Nostro compito sarà quindi dare a questa Carta il valore di strumento di cultura, una cultura da diffondere a tutti gli operatori del distretto”.
“La Carta etica e valoriale del distretto pratese allarga e amplifica impostazioni già presenti nella Carta etica di Confindustria Toscana Nord, nata a Prato e fatta propria dalla nuova associazione – conclude il presidente di Confindustria Toscana Nord Andrea Cavicchi -. Ma soprattutto è un documento che conferisce un nuovo senso alla responsabilità sociale, dandole concretezza con il richiamo alla dimensione distrettuale e di filiera. Una filiera, quella pratese, che a differenza di altre vede un’integrazione produttiva forte fra imprese industriali e artigiane. Strumenti di questo genere non sono sufficienti di per sé a risolvere il problema dei comportamenti scorretti: penso però che la nostra Carta etica e valoriale possa avere una funzione significativa di richiamo e di riaffermazione dei nostri valori associativi e che l’impegno a diffonderla che abbiamo assunto possa portare dei risultati positivi.”